L’inchiesta è scattata dopo che alla polizia è arrivata una missiva anonima in cui si svelavano le violenze occorse
La polizia di Foggia ha messo le manette a 4 operatori socio sanitari, che si trovano tutti agli arresti domiciliari, impiegati in una Rsa della provincia di Manfredonia. I quattro sono indagati per maltrattamenti e abusi sessuali ai danni di alcuni pazienti ospiti della struttura.
Tutto è partito lo scorso giugno, quando la polizia ha ricevuto una lettera anonima in cui si svelavano episodi di maltrattamenti, e in cui era inclusa una chiavetta Usb. Il contenuto della suddetta chiavetta erano file e video in cui si sentivano le grida di un’anziana. A quel punto sono iniziate le indagini e i poliziotti hanno provveduto a installare videocamere che hanno consentito di dimostrare ripetute violenze, sia fisiche che psicologiche, ai danni di pazienti anziani, affetti da patologie invalidanti.
Uno dei quattro oss indagati è pure accusato di violenza sessuale ai danni di due pazienti della struttura.
La Questura di Foggia, a tal proposito, ha voluto precisare che «ad ogni modo l’indagato, in quanto tale, è presunto innocente fino ad una eventuale sentenza definitiva di condanna. La sua posizione penale sarà oggetto di nuove valutazioni in sede di dibattimento o procedimenti speciali con l’indispensabile contributo della difesa».
Il gip ha spiegato che gli attuali indagati avrebbero avuto comportamenti di stampo prevaricatore, atteggiamenti “inutilmente punitivi”, messi in atto per una «mera volontà denigratoria ovvero da un irrazionale intento di ricondurre a contegni di autocontrollo e disciplina soggetti del tutto incapaci, a causa del loro stato fisico e mentale».
La struttura ha subito tenuto a precisare la propria estraneità ai fatti avvenuti, come spiegano i legali Michele Vaira e Francesco Follieri: «La proprietà è estranea e ha già assunto un provvedimento di sospensione dei lavoratori». Nello specifico, l’avvocato Vaira che assiste la Rsa di Manfredonia, in provincia di Foggia, in una nota inviata all’Ansa, ha scritto:«La proprietà e la direzione della Stella Maris non hanno alcuna responsabilità e risultano danneggiate dalle condotte dei dipendenti, che saranno immediatamente sottoposti a sospensione cautelare».
I quattro operatori attualmente indagati hanno 42, 37, 31 e 25 anni, abitano tutti nell’area compresa tra Manfredonia e Monte Sant’Angelo.
Quello della violenza nei confronti degli anziani è purtroppo un fenomeno crescente, che occorre sia in casa che in strutture in cui invece dovrebbero essere protetti. È essenziale, dunque, prevenire e contrastare in ogni modo abusi fisici e psicologici, per assicurare agli anziani il massimo rispetto.
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