Dirigenti e leader dei partiti di Centrodestra pensano a misure molto costose per vincere la campagna elettorale. Per per trovare i fondi serviranno tagli e spostamenti di risorse. Ecco quali potrebbero essere le proposte.
E’ prevista per oggi pomeriggio la prima riunione del Centrodestra per stendere il programma elettorale in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Se finora si è parlato di spartizione dei collegi uninominali, di chi sarà il leader della coalizione, di nomi di presidenti del consiglio e ministri, è arrivato l’ora di stabilire cosa vuole fare l’alleanza FdI, Lega e Forza Italia qualora salga al governo.
Al momento i vari leader hanno parlato a nome dei propri partiti, ma non esiste un progetto comune per i prossimi anni così come piani di investimento, proposte di welfare o altro. La prima fase di scrittura del programma e di accordi parte con questi i dirigenti che sono delegati ai lavori: Giovanbattista Fazzolari per FdI, Armando Siri per la Lega, Massimiliano Romeo per FI, Raffaele Fitto per Ecr. Prevista la presenza anche di altri delegati dei partiti minori.
“Nel programma comune dovrà esserci la dichiarata fedeltà alle alleanze internazionali, in special modo sull’Ucraina, e non dovranno comparire promesse impossibili da mantenere” fa sapere Giorgia Meloni la quale vuole al primo posto la discussione sul presidenzialismo.
Matteo Salvini la propone da diversi anni e non potrà mancare quindi nelle richieste della Lega l’introduzione della flat tax con tetto di reddito fino ai 100mila euro , la totale abolizione della Legge Fornero e il ritorno dei decreti sicurezza varati con il Conte I. Inoltre chiede sgravi fiscali per chi assume con lo slogan “più assumi meno paghi“, la riforma degli ammortizzatori sociali con sussidi ad anziani e famiglie con figli. Poi Salvini chiede pensioni a quota 41 (indipendentemente dai contributi versati) e toni molto duri contro l’immigrazione. Infine la Lega vuole la pace fiscale e lo stralcio delle cartelle esattoriali.
Forza Italia avrebbe già pronti i manifesti elettorali in stile campagna del 2001 con slogan a effetto: pensioni minime a 1.000 euro, riduzione della pressione fiscale, ambientalismo con 1 milione di alberi da piantare (ma ne sono già previsti oltre 6 milioni da indicative europee), produzione di energia nazionale. Insomma i cavalli di battaglia classici di Silvio Berlusconi: meno tasse, più soldi agli anziani, famiglia.
Il Centrodestra si prepara quindi a una campagna elettorale con un programma roboante soprattutto sulle misure economiche. Ma la domanda è come e dove Salvini e Berlusconi pensano di trovare le risorse necessarie per varare le proposte. Molto difficile in questa fase e impossibile trovare nuovi fondi, quindi rimane solo la possibilità di tagli o spostamento di risorse, magari togliendo qualcosa a comuni ed enti.
La soluzione paventata (ma non dichiarata) sarebbe quella di prenderli dal Reddito di Cittadinanza, con abolizione o ridimensionamento di una misura a cui il Cavaliere si è sempre opposto e che non ha convinto il leader del Carroccio nemmeno quando era ministro dell’Interno.
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