Milioni di euro andati in fumo per un pensionato sprofondato nella disperazione. Centinaia di banconote andate distrutte. Un errore che è costato tantissimo all’uomo
Una storia incredibile ma vera. In un’impresa di Romano d’Ezzelino, in provincia di Vicenza, azienda che si occupa di smaltire rifiuti, è giunto un container di materiali e dispositivi da diversi ecocentri veneti, per smistare e distruggere tutto tramite un macchinario in grado di tritare ogni cosa.
E il destino ha voluto che proprio in uno dei container, come riporta Il Giornale di Vicenza, c’era una vecchia fotocopiatrice che doveva essere macerata. Nessuno, però, si era reso conto che dentro, occultati tra i cassetti della carta, c’era un autentico tesoretto. Mazzi di soldi di cui gli operatori si sono resi conto solo quando ormai non c’era più nulla da fare.
La fotocopiatrice era ormai nel macchinario tritatutto e non si poteva più recuperare nulla senza mettersi in pericolo di vita. I soldi si trovavano in vani per le risme di carta. Gli operatori dell’impresa hanno potuto notare pezzi da 200 e 500 euro in gran quantità, tant’è che non è stato possibile dire con certezza quanti soldi fossero finiti al macero. Qualcuno parla di un milione, qualcun altro di due milioni di euro.
Il container con la fotocopiatrice piena di euro sembra che fosse tra i rifiuti speciali da smaltire. Intanto, nessuno ha reclamato il denaro perso, anche perché non solo non si può più recuperare ma i materiali, una volta gettato in un centro raccolta pubblico, passano di proprietà a coloro che li prendono in carico per poi procedere con lo smaltimento.
A Chiampo, il primo cittadino Matteo Macilotti ha raccontato di non essere al corrente di come si chiami il pensionato che si è recato in Comune:«Una mattina l’ho visto, molto agitato, voleva rientrare in possesso del macchinario che egli stesso aveva conferito all’eco-centro pochi giorni prima».
Il Comune ha provveduto a chiamare la Sea:«I dipendenti hanno chiesto all’azienda se il macchinario fosse già stato distrutto. Ci sono state alcune telefonate di verifica, e alla fine l’esito è stato confermato. Ma davvero non avevamo idea che contenesse un tesoro simile, il pensionato non ne aveva fatto parola».
L’identità del pensionato rimane avvolta dal mistero, ma pare che ci sia un’inchiesta in corso. Quel denaro costituirebbe i risparmi di una vita per l’uomo. L’impresa Sea ha voluto sottolineare:«Quando arrivano rifiuti Raee come le fotocopiatrici i dipendenti controllano solo che all’interno non vi siano i toner. Nel caso di quella, era già stati tolti. Nessuno apre mai i cassetti della carta. È stato l’operaio addetto a quella lavorazione che ha visto il rullo riempirsi di coriandoli bianchi e viola, ha capito che erano banconote e lo ha segnalato.
Ma ormai era troppo tardi: di quei soldi non è rimasto che materiale con la consistenza della sabbia. Lo abbiamo tenuto da parte, nel caso qualcuno eventualmente ce lo chieda».
Non è possibile fare un calcolo esatto del danno, perché sarebbe circa un milione di euro. Quel che resta sono solo pezzi di banconote da 500, 200, 100 euro.
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