Il Gip del Tribunale Minori di Catania ha dato l’ok per il fermo del figlio di Valentina Giunta, 15 anni, accusato dell’omicidio di sua madre.
Salvatore Cannata, legale della famiglia di Valentina Giunta, uccisa a 32 anni dal figlio 15enne a Catania, parla della donna che ha perso la vita pochi giorni fa. «Valentina Giunta viveva da anni nella paura che qualcosa di grave le sarebbe potuto accadere», racconta Cannata.
Oggi il gip ha convalidato il fermo per il figlio minorenne della donna, accusato del delitto. Valentina aveva anche un altro figlio di 10 anni, e temeva che sarebbe potuto accaderle qualcosa nella sua vecchia casa, per cui «da alcuni mesi si era trasferita insieme al padre in un’altra abitazione presa in locazione».
Nel corso dell’ultimo anno, infatti, come spiega l’avvocato, i casi di violenza contro la giovane madre e i suoi familiari sono stati parecchi. Situazioni che hanno visto coinvolti i familiari del suo ex compagno e padre dei suoi figli, che si trova in prigione.
L’avvocato comunica che i familiari di Valentina Giunta, sperano che si faccia chiarezza anche sull’ambiente deviato e deviante da cui è scaturito il terribile omicidio. Il legale accenna a responsabilità che non possono essere confinate solo al «fatto di sangue che si è verificato la sera del 25 luglio».
La cugina della 32enne, Cristina Bonanzinga, ha raccontato che in famiglia si era al corrente dei rischi che Valentina stava correndo, «e avevamo paura, per questo la incitavamo ad andare via».
I familiari di Valentina avrebbero voluto che si trasferisse all’estero, in Germania, per farla fuggire dal contesto in cui si trovava, e hanno detto di non averla mai fatta star sola. Dicono che il padre di Valentina subiva pedinamenti e aggressioni.
Valentina Giunta è stata assassinata con parecchi fendenti in casa a Catania. A detta del medico legale, l’hanno uccisa «con un’arma da punta e taglio al collo, al fianco e alla spalla sinistra che le cagionava la lesione di grossi vasi sanguigni con shock emorragico, che ne determinava la morte». Domani sarà incaricato il medico legale per l’esecuzione dell’esame autoptico.
Intanto il figlio 15enne che avrebbe ucciso la madre è stato portato in un istituto penitenziario per minori. La Procura ha chiaro il movente, ossia che il ragazzo, che da un po’ di tempo abitava con la nonna non voleva stare con sua madre, anche se lei avesse «mantenuto un atteggiamento protettivo verso il figlio, a fronte delle ostilità alimentate dalla famiglia del padre, detenuto da tempo per gravi reati, anche contro la persona».
Il 15enne avrebbe covato rancore verso la madre, che secondo lui, avrebbe “tradito” suo padre scegliendo di troncare i rapporti con lui e i suoi familiari. Gli inquirenti non escludono che il ragazzo possa aver avuto un complice nel delitto. Non hanno ancora rinvenuto l’arma dell’omicidio.