Drammatico incidente ad Ala (Trento). Gli organi donati dal bimbo hanno salvato altre vite, ma è allarme sulla pericolosità delle minimoto.
A soli 8 anni morire così è una follia: eppure è successo, sul circuito del kartodromo di Ala, in provincia di Trento. Il destino ha deciso che per Mathis Bellon, baby pilota di minimoto francese, il tempo di vivere fosse già terminato, nonostante la tenera età.
L’incidente e l’ agonia
Il 22 luglio, al kartodromo di Ala (Trento), il piccolo Mathis era impegnato sul circuito, a cavallo di una minimoto. Si stava allenando in vista del Campionato nazionale velocità: giri su giri, per trovare il tempo giusto e la confidenza con il mezzo. Come fanno i piloti adulti, che però sono senza dubbio più consapevoli di quello che rischiano ogni giorno. All’improvviso Mathis perde il controllo della sua minimoto: scivola, cade sull’asfalto e viene centrato in pieno da un’altra moto. Le sue condizioni appaiono molto gravi fin da subito. Soccorso in pista, Mathis viene trasportato in l’elicottero all’ospedale di Verona, per essere ricoverato in rianimazione pediatrica. Sette giorni di agonia, e poi la morte. Inutile la richiesta da parte dei genitori per trasferire il figlio in un ospedale di Montpellier, certamente più vicino a casa loro. Il nulla osta era arrivato, ma il piccolo pilota non ce l’ha fatta.
Un sacrificio che ha salvato altre vite
«Ha resistito per il compleanno della sua sorellina, che ha compiuto mercoledì 3 anni», ha voluto raccontare un familiare di Mathis alla stampa. Ma la notizia forse più significativa, che può forse dare un senso a questo dramma, è un’altra: «I suoi organi hanno salvato cinque vite, è stato un grande campione fino alla fine» ha infatti aggiunto la famiglia. «Un angelo che ci ha riempiti di gioia di vivere» è il ricordo di parenti e amici in memoria del piccolo Mathis. Siti web, pagine social: la notizia della sua morte ed i commenti di cordoglio rimbalzano nella rete, si propagano, migliaia di persone in tutto il mondo si stringono intorno al ricordo del baby pilota. Anche perchè una fine del genere, a quella età, in quel contesto, lascia senza parole e turba gli animi.
I drammatici precedenti
Mathis era considerato una vera e propria speranza del motociclismo: faceva parte del Team Race Experience School di Sebastien Gimbert, e si faceva valere a cavallo delle minimoto. Ma sono mezzi pericolosi o qualcosa di poco più di un giocattolo? I precedenti raccontano di una realtà che, effettivamente, prevede dei rischi: le competizioni sulle minimoto, abbastanza popolari dalla fine degli anni ‘80, hanno già vissuto polemiche anche forti sulla loro pericolosità. Solo per rimanere in Italia, nel mese di gennaio un bambino di 5 anni ha riportato gravi ferite finendo contro una barriera mentre era in sella a una minimoto nei pressi di una pista da motocross, a Bellinzago (Novara). Il piccolo era stato ricoverato con prognosi riservata all’ospedale Maggiore di Novara e aveva riportato traumi alla testa e al torace. Negli anni scorsi, ben due gli incidenti mortali che hanno visto protagoniste le minimoto: nel 2016 a Viadana (Mantova), dove morì un bimbo di 6 anni, nel 2018 a Ferriera (Torino), vittima un bambino di 9 anni. Precedenti che sollevano dubbi, rafforzati ovviamente dalla drammatica fine di Mathis Bellon.