Clamorosa rivelazione del giornalista Jacopo Jacoboni pubblicate su La Stampa. Salvini e Gabrielli smentiscono, ma a Montecitorio si richiede l’intervento del Copasir.
Pesanti ombre sui rapporti tra la Lega e la Russia all’indomani della caduta dell’esecutivo. Secondo quanto riferito dal quotidiano La Stampa, che ha visionato alcuni importanti documenti dell’intelligence italiana, il funzionario del governo russo Oleg Kostyukov avrebbe interrogato alcuni emissari del Carroccio circa le intenzionati dei ministri leghisti “a rassegnare le dimissioni dal governo Draghi“.
L’articolo è firmato dal giornalista Jacobo Jacoboni il quale sostiene che questi documenti “illuminano di una luce inquietante anche la caduta di Mario Draghi, e gli eventi accaduti negli ultimi due mesi di vita del governo“. Vengono ricostruiti nel pezzo i presunti contatti “tra un emissario del leader leghista, il consigliere per i rapporti internazionali della Lega, Antonio Capuano e un importante funzionario dell’ambasciata russa“. Siamo a metà maggio, quando Salvini sta ipotizzando un viaggio in Russia per discutere della guerra in Ucraina ma anche “quelli in cui Salvini e il M5S stanno scatenando l’offensiva per chiedere il no all’invio delle armi in Ucraina“.
Momenti tesi a Montecitorio dopo l’uscita dell’articolo di Jacoboni con la richiesta di un’informativa urgente alla Camera. Per Enrico Letta “le rilevazioni sui legami tra Salvini e la Russia di Putin sono inquietanti, la campagna elettorale inizia nel modo peggiore, con una grandissima macchia su questa vicenda. Vogliamo sapere se è stato Putin a far cadere il governo Draghi” mentre il ministro Luigi Di Maio chiede chiarimenti in quanto la Lega “deve spiegare i suoi rapporti con la Russia. Dobbiamo stare attenti alle influenze russe su questa campagna elettorale”. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini aggiunge “Il tema delle ingerenze nei processi elettorali in numerosi Paesi è oggetto di attenzione e quindi sarà oggetto di attenzione anche per l’Italia”.
Ma per Matteo Salvini sono tutte “fesserie“, anzi “gravissime fake news“, “un fantasy sulla Russia che ha fatto cadere il governo“. Rassicura i suoi parlamentari affermando che “Una sinistra disperata passa il tempo a cercare fascisti, russi e razzisti che non ci sono. Il 25 settembre finalmente si cambia!” e poi “Mi sembra la solita fantasia su cui c’è Putin, c’è il fascismo, il razzismo, il nazismo, il sovranismo. Non penso che Putin stia dietro al termovalorizzatore di Roma”. E aggiunge: “Due persone che hanno parlato prima di me hanno fatto cadere il governo, Di Maio e Conte, punto, poi non so su indicazione di chi“.
Smorza la questione anche il sottosegretario Franco Gabrielli: “Le notizie sull’attribuzione all’intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l’avvocato Capuano e rappresentanti dell’Ambasciata russa in Italia, per far cadere il governo Draghi, sono prive di ogni fondamento”. Aggiunge che i documenti visionati dal quotidiano La Stampa “sono una sintesi informale del lavoro d’intelligence sulla vicenda”. Per il presidente del Copasir, Adolfo Urso “le parole di Gabrielli non lasciano dubbi e sono sufficienti a evitare che il Copasir sia usato per campagne elettorali. Il Comitato si è occupato di questa vicenda in tempi non sospetti ottenendo informazioni e rassicurazioni dall’autorità di governo e dall’intelligence”.
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