Il leader ucraino denuncia la politica energetica di Mosca come forma di pressione e terrorismo contro i Paesi europei.
Zelensky indica anche le cifre delle perdite russe dall’inizio della guerra, che Mosca per mesi non ha fornito ai suoi cittadini.
Dallo scoppio del conflitto in Ucraina, iniziato il 24 febbraio, sono morti quasi 40 mila soldati russi. La cifra è stata fornita dal presidente ucraino Volodymir Zelensky. “Per quattro mesi lo Stato russo non ha fornito ai suoi cittadini alcuna informazione, nemmeno censurata, sulle perdite del suo contingente di occupazione”. Zelensky lo ha detto ieri sera durante il suo abituale videomessaggio su Telegram. “Tuttavia – ha aggiunto il capo di stato ucraino – questo numero è già a quasi 40.000: tante le persone che l’esercito russo ha perso dal 24 febbraio. E altre decine di migliaia sono state ferite e mutilate”.
Zelensky ha poi puntato il dito sulla politica energetica di Mosca. Ormai “è chiaro a tutti“, ha detto, che l’aumento del prezzo del gas “è un deliberato terrorismo dei prezzi creato dalla Russia contro l’Europa. Usando Gazprom, Mosca sta facendo di tutto per rendere questo inverno il più duro per i Paesi europei. È necessario rispondere al terrore, rispondere con le sanzioni”. Zelensky ha poi ringraziato Londra per aver esteso le sanzioni contro il Cremlino. “Questo è un esempio che dovrebbe essere seguito da tutti gli altri Paesi nel mondo occidentale”, ha detto.
I russi rivendicano la conquista della centrale a carbone di Svitlodarsk
Le forze russe hanno rivendicato la conquista della centrale a carbone di Svitlodarsk, la maggiore dell’Ucraina. Alcune immagini divulgate dai separatisti filorussi del Donbass fanno vedere alcuni mercenari russi del gruppo Wagner vicino agli edifici amministrativi della centrale, nella regione del Donbass. Le dichiarazioni da parte russa non sono state oggetto di verifica da fonti indipendenti. Altre informazioni parlano invece di scontri ancora in svolgimento nella zona di questa centrale termoelettrica, contesa tra russi e ucraini fin dal mese di maggio. Lo stato maggiore ucraino non ha citato la centrale nel suo bollettino serale, parlando di scontri nelle vicinanze di Semyhirja, in un’area leggermente più a ovest.
Le forze armate di Kiev stanno fronteggiando un assalto dell’esercito russo vicino a Pokrovske mentre i soldati di Mosca continuano a pressare nella regione orientale di Donetsk. Lo ha fatto sapere lo stato maggiore ucraino nel corso del quotidiano aggiornamento serale, spiegando che “in direzione di Bakhmut, il nemico ha bombardato le infrastrutture militari e civili nelle aree di Berestove, Soledar, Pokrovske, Vesela Dolyna, Vershyna, Kodema, Maiorsk e Toretsk. Ha effettuato attacchi aerei direttamente sugli insediamenti di Pokrovske e Novoluhanske”.
Mosca consolida gli schieramenti a Kherson e Zaporizhzhia
Le truppe russe stanno schierando delle forze aggiuntive sul fianco meridionale, consolidando le loro posizioni nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, stando alla Cnn che menziona funzionari ucraini. A giudizio degli analisti, la mossa servirebbe a far fronte a auna possibile controffensiva da parte di Kiev. Molti post sui social media ucraini fanno vedere pesanti equipaggiamenti militari movimento su treni e autostrade attraverso la penisola di Crimea e nella regione di Kherson. In altri video si vedono invece i convogli diretti verso la Crimea, attraverso il rettilineo di Kerch, da Krasnodar in Russia. Lo stato maggiore ucraino e il comando operativo ucraino del sud non hanno rilasciato alcun commento, ma l’ufficio del presidente ucraino in Crimea ha dichiarato che “il movimento di equipaggiamento militare, munizioni e personale dell’esercito russo continua in tutto il territorio della Crimea occupata”.