Il direttore della nota rivista di ispirazione cattolica esprime preoccupazione in vista delle elezioni politiche in Italia. A spaventare è il ritorno del “mostro del populismo” ma anche l’alto astensionismo che si prevede in vista del 25 settembre.
Anche i cattolici sono preoccupati per il possibile risultato delle prossime elezioni politiche che si terranno il prossimo 25 settembre. Il pericolo, afferma la nota rivista di ispirazione cattolica Famiglia Cristiana, è il “riemergere del mostro del populismo“.
In un editoriale firmato dal direttore Stefano Stimamiglio, in risposta alle domande di alcune lettrici tra le tante giunte in redazione sull’argomento, affronta la questione dell’attuale crisi politica. “E’ preoccupante apprestarci a vivere una campagna elettorale, che durerà fino alle elezioni del 25 settembre, e una successiva fase di governo, dove un risuscitato populismo rischia di distrarre dai veri problemi dell’Italia”, scrive il direttore sul settimanale dei Paolini.
POPULISMO TIPICO DELL’ITALIA
L’astensionismo insieme al populismo sono i veri nemici del Paese alle prossime elezioni. “Il populismo, infatti, è uno dei nodi fondamentali dell’attuale fase politica, non solo in Italia. Esso non rappresenta niente di nuovo, sia chiaro: riemerge regolarmente come un mostro nei momenti faticosi della storia, cavalcando crisi politiche ed economiche, proponendo facili soluzioni a colpi di spugna e giocando sulla memoria corta dei cittadini. Riusciranno i partiti a resistere alla tentazione di caderci dentro?” continua don Stimamiglio.
ITALIANI POCO MOTIVATI ALLE URNE
“L’altra faccia del problema, però, sono gli elettori. Il 25 settembre troveranno motivazioni sufficienti per andare a votare andando in controtendenza rispetto alle ultime elezioni amministrative di giugno, in cui hanno votato solo il 54% degli aventi diritto? Avranno discernimento sufficiente per esprimere un governo credibile per il nostro Paese?” scrive il direttore.
LE COLPE DI M5S E CENTRODESTRA
Don Stimamiglio prende in esame l’analisi prodotta dal politologo e gesuita padre Francesco Occhetta: “Conte ha aperto la crisi, Salvini l’ha cavalcata, Meloni l’ha capitalizzata e Berlusconi l’ha avvallata, svuotando per sempre le attese moderate e liberali di cui Forza Italia era portatrice. È stato sacrificato così Mario Draghi, il presidente riformatore che, nei suoi 523 giorni di governo, ha svolto il ruolo di garante del Paese grazie a tre caratteristiche determinanti: credibilità, competenza e rigore morale“.
CHI E’ IL DIRETTORE DI FAMIGLIA CRISTIANA
Don Stefano Stimamiglio ha 57 anni, una laurea in Giurisprudenza conseguita presso l’Università di Bologna, ed è direttore di Famiglia Cristina da marzo del 2022, succedendo ad Antonio Rizzolo. E’ stato ordinato sacerdote nella Società San Paolo nel 2007, è entrato a far parte di San Paolo nel 1999, dopo gli studi teologici alla Pontificia Università Gregoriana e aver ottenuto la licenza in Teologia del Matrimonio e della Famiglia presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II di Roma. E’ inoltre giornalista professionista dal 2008 e nel luglio 2021 era stato nominato condirettore di Famiglia Cristiana.