Patrizia Toro, 59 anni, maestra di infanzia, è stata assolta dopo l’accusa di aver maltrattato e schiaffeggiato i bambini della scuola in cui lavora. Con lei, assolta anche un’altra maestra
Due maestre di infanzia sono state assolte dall’accusa di maltrattamenti e schiaffi alcuni bambini che venivano loro affidati in una scuola materna di Rivoli (Torino), bimbi la cui età era 3-5 anni.
A stabilirlo lunedì 25 luglio è stato il gup Lucia Minutella, procedendo con il rito abbreviato. L’accusa chiedeva una condanna a 1 anno e 4 mesi. Questa vicenda è iniziata nel 2019, quando i militari dell’Arma di Rivoli hanno ricevuto segnalazioni da parte di genitori di bambini, in ansia per presunti maltrattamenti da parte delle due maestre nei confronti dei loro figli.
Dall’inchiesta erano emersi dei filmati in cui, in determinate occasioni, le due indagate avrebbero assalito verbalmente, strattonato e in una situazione preso a schiaffi, dei bimbi. Mentre si aspettano le motivazioni della sentenza, l’impressione è che per il magistrato, i comportamenti delle maestre non avessero rilevanza penale, ma facessero parte dei corretti modi di educare bimbi piccoli.
In un colloquio con Il Corriere della Sera, una delle maestre assolte, Patrizia Toro, 59 anni, si è raccontata dopo la sentenza di assoluzione:«Sono stralunata e affaticata. Sto metabolizzando ciò che è accaduto e realizzando le parole del giudice. Ho sempre saputo di essere innocente. In aula non ho solo respinto le accuse, ma anche difeso trent’anni di lavoro. Adesso tiro un sospiro di sollievo e quando a settembre rientrerò in classe avrà il sapore della prima volta». Per Toro si tratta di un «incubo durato due anni e mezzo, ma ora spero sia finito. Vorrei buttarmi tutto questo alle spalle».
In merito ai genitori che l’hanno denunciata, su cosa non ha compreso chi ha sporto denuncia, la donna ha commentato:«Nessuno di loro si era mai lamentato o aveva mosso critiche: non ho avuto alcuna avvisaglia della tempesta che stava per travolgermi. I bambini sono sempre stati felici di venire a scuola. Il mio è un mestiere che si fa per vocazione: i bimbi richiedono tempo e fatica, ma hanno la capacità di donarti amore e affetto. I loro sorrisi e i loro abbracci valgono tutti gli sforzi».
La donna è stata accusata di aver gridato e strattonato dei bambini e su questo la maestra spiega che «il rimprovero è necessario. Pensiamo a un bambino che scappa dalla classe, è un comportamento pericoloso. Ma al rimprovero devono poi seguire le coccole e le spiegazioni perché capisca cosa ha fatto di sbagliato».
Toro ha raccontato di essersi sentita ferita dal «tradimento di alcuni genitori. Persone che per anni hanno accompagnato i figli a scuola mostrandosi gentili e premurose. Nonostante la denuncia, abbiamo concluso l’anno scolastico con la tradizionale cena di classe e i bambini mi hanno donato anche dei pensierini. A questo non riesco a dare una spiegazione. Così come ancora adesso sono turbata dalla reazione delle persone sui social: sono stata minacciata di morte. Hanno scatenato contro di me una violenza inaudita», ha aggiunto la donna, che racconta anche di essersi sentita molto provata sul piano psicologico, al punto da prendere un’aspettativa di un anno dopo la formalizzazione delle accuse.
Un periodo in cui ha avuto modo di riflettere. Racconta di essere già tornata a lavoro nel gennaio scorso in una scuola differente, «perché il mio posto era già stato coperto». La 59enne ha raccontato che il rapporto con i genitori del nuovo plesso scolastico è stato buono:«Le famiglie mi hanno dimostrato apprezzamento e fiducia. La sera però tornavo a casa e avevo il magone. Temevo che potesse succedere di nuovo: questa vicenda mi ha fatto soffrire tanto. Adesso a settembre si ricomincia, sicuramente con un altro spirito. E sono felice di rivedere i miei piccoli allievi», ha infine chiosato la donna.