Le chiavette USB non sono trattate come si deve all’interno del tribunale italiano, e gli scenari dietro questa frase non sembrano minimamente che siano positivi. Perché hanno questa “cattiva condotta”?
Tutta la storia ha avuto inizio dall’accusa contro l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, il quale si pensa sia stato il responsabile della morte per amianto di un ex lavoratore e di un uomo che risiedeva vicino a uno stabilimento Eternit. La Corte di Appello, sulla faccenda, avrebbe dovuto emettere la sentenza nel corso della scorsa settimana, ma tutto è stato rimandato per una motivazione assurda.
Quale sarebbe? Questa: la chiavetta USB in cui erano contenuti gli atti è risultata inutilizzabile poiché risultava “vuota o danneggiata”. I giudici, dopo questo affronto inequivocabile, si sono mostrati mortificati e non hanno avuto scelta che rimandare il processo alla fine di settembre. In questi due mesi si cercherà di ricostruire gli atti di causa, ma non sarà semplice dato che manchi tutto.
D’altro canto, la Corte d’Appello di Torino ha chiesto al Procuratore della Repubblica di recuperare il materiale, e il magistrato ha detto che si rivolgerà al collega che ha sostenuto l’accusa nel processo di primo grado per capire se potrà dare una mano o meno. Quello che è successo è un fatto gravissimo: parliamo del fallimento vero e proprio di alcune misure di innovazione, come anche quelle legate alla digitalizzazione della giustizia.
In base a ciò che abbiamo visto del processo, gli investimenti fatti per la tecnologia non appare abbiano dato il risultato sperato: nonostante la chiavetta USB fosse una prova reale del caso, pare che sia stata trattata con assoluta noncuranza e, per via di ciò, ha smesso di funzionare o addirittura si “pensa” che possa essere stata manomessa. Non sono stati fatti controlli al riguardo come anche delle possibili valutazioni di recupero dei dati, dunque ci troviamo davanti ad un problema fin troppo complicato da risolvere.
Questo perché l’Italia potrebbe subire un involuzione dal punto di vista giuridico, soprattutto nei casi in cui le battaglie legali debbano essere valutate in maniera rapida e oggettiva. Ma ciò, di questo passo, non sarà praticamente possibile in vista del fatto che se persino una chiavetta USB risulti essere difficile da gestire, figuriamoci qualcosa di decisamente complesso. Pensate che in altri paesi sono già arrivati a far uso di una intelligenza artificiale da impiegare durante questi momenti, il che vale a dire che quando noi abbiamo questi problemi, in altre parti del mondo stanno progredendo ad una velocità assurda. Che possa essere un brutto segnale il seguente? Con molta probabilità sì, ma è ovvio che sia compito nostro cercare di capire come risolvere questo genere di situazioni, magari proponendo eventuali idee che possano essere adottate e rese sempre più utili con il passare dei mesi o degli anni.
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