La presidente di Fratelli d’Italia mette in guardia gli alleati: spartizione dei collegi in base ai sondaggi, indicazione del premier se prenderà un voto in più e niente inciuci post-voto. In caso contrario la colazione del Centrodestra è destinata a saltare.
Chiede regole chiare Giorgia Meloni agli alleati e le vuole prima del 25 settembre oppure addio coalizione. E’ iniziato il tira e molla tra gli alleati di Centrodestra in vista delle elezioni politiche, Fratelli d’Italia vuole evitare ogni tipo di possibile “inciucio” tra Lega, Forza Italia e il PD dopo il voto e soprattutto vuole che sia Giorgia Meloni la candidata alla presidenza del Consiglio.
“Non avrebbe senso andare a governare insieme senza un accordo sulle regole” afferma la leader di FdI e questo comprende, oltre al fatto di indicare ai cittadini una volta per tutte chi sarà il premier, anche il metodo per la spartizione dei collegi uninominali. E aggiunge di “confidare che si vorranno confermare, anche per ragioni di tempo, regole che nel Centrodestra hanno sempre funzionato“, che FdI “ha sempre rispettato e non si capisce per quale ragione dovrebbero cambiare oggi“. Insomma per la divisione dei collegi valgono i sondaggi, come già accaduto nel 2018, e il partito che prende più voti alle elezioni indica il Presidente del Consiglio.
Su quest’ultimo punto è d’accordo anche Matteo Salvini, che intercettato questa mattina dai giornalisti di Rai 3 ha ribadito che bisogna “lasciare alla sinistra le liti e le divisioni” e soprattutto “chi avrà un voto in più, avrà l’onore e l’onere di indicare il premier“. Il segretario del Carroccio è convinto di riuscire a battere Giorgia con una campagna elettorale serrata che lo porti sopra FdI nel numero di preferenze.
Da Forza Italia ci sono indicazioni diverse. Silvio Berlusconi vuole mandare a palazzo Chigi Antonio Tajani, sia perché è considerato suo fedelissimo sia perché ritiene importante assecondare le istituzioni europee le quali preferirebbero l’ex-presidente del Parlamento europeo agli altri due leader. Ma il partito deve fare i conti con le gravi difficoltà interne dopo i numerosi addii di parlamentari di spicco seguiti al mancato di voto di fiducia al Governo Draghi e alle conseguenti dimissioni dell’esecutivo. Dopo Maristella Gelmini, Elio Vito e Renato Brunetta, ieri è stato il turno di Mara Carfagna e oggi di Annalisa Baroni e Giusy Versace, senza contare che diversi amministratori locali ne stanno seguendo l’esempio.
Sulla questione premier “Credo sinceramente che questo sia il meno importante dei problemi – ha affermato Silvio Berlusconi -. Quello che dobbiamo definire non è un nome, è un progetto comune da proporre agli italiani, credibile in Europa e nel mondo. Poi, alla fine del percorso, ragioneremo insieme sul nome più appropriato da proporre al presidente Mattarella come nuovo presidente del Consiglio“.
Lega e Forza Italia prendono quindi tempo e nel frattempo si lanciano in campagna elettorale, sperando di non darla vinta a Meloni e tentare una mediazione in corso d’opera. Mercoledì è previsto il vertice tra i leader dei tre partiti, Berlusconi ha convocato tutti nella sua residenza privata romana come avviene da molti anni mentre Meloni avrebbe voluto che si tenesse nelle sale dei gruppi di Montecitorio, segno che anche nelle questioni più piccole ci sono scricchiolamenti nel mettersi d’accordo. Ma l’ex-ministra vuole mettere subito in chiaro che c’è una nuova aria nel Centrodestra e che FdI non accetta compromessi.
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