I prezzi delle materie prime energetiche sono previsti in forte aumento nel terzo trimestre.
Senza perderci nei numeri e nei tecnicismi gli esperti sottolineano come l’impennata delle bollette nei prossimi mesi sarà veramente drammatica per le famiglie.
Ma saranno anche e soprattutto le aziende a patire questa stangata. Il problema è che già oggi tante aziende non riescono a pagare i costi energetici.
Le bollette sono una bomba occupazionale
L’aumento delle materie prime e soprattutto l’aumento dei costi energetici hanno costretto tantissime imprese italiane a lavorare senza margini o addirittura in perdita.
Il prossimo governo che uscirà dalle urne tra qualche mese si ritroverà una situazione esplosiva. Un numero impressionante di imprese che non riescono a stare dietro ai pagamenti fiscali e anche a quelli delle bollette. Secondo molti osservatori una quantità veramente notevole di aziende potrebbe chiudere di colpo e l’impatto sulla occupazione del paese sarebbe devastante. Già oggi l’occupazione italiana e un serio problema. Non solo i disoccupati sono tantissimi ma anche i lavoratori sono spesso lavoratori poveri e precari.
Il riflesso sulle famiglie e le aziende
Se un numero veramente consistente di aziende dovesse chiudere i battenti a causa dei rincari delle bollette la situazione potrebbe diventare veramente esplosiva. Il prossimo governo si troverà da una parte le autorità europee che pretenderanno rigore sui conti e dall’altra una popolazione sempre più affamata ed incattivita. Infatti la Banca Centrale Europea in cambio del famoso scudo anti-spread chiederà all’Italia misure di forte rigore per quello che riguarda le tasse e per quello che riguarda la spesa sociale. Contemporaneamente però il governo dovrà fare fronte ad una povertà sempre più dilagante e a una situazione occupazionale sempre più in difficoltà.
Rigore europeo e tensioni sociali
L’aumento dei costi dell’energia dovuto all’inflazione e alla guerra in Ucraina è oggi considerato da tanti esperti come uno degli allarmi più gravi per il nostro paese. Nonostante i bonus che il governo possa mettere in campo l’impatto sulle famiglie è veramente troppo pesante e l’impatto sulle imprese rischia di essere insostenibile. Economisti ed intellettuali di tutta Europa da tempo stanno facendo pressione per un ripensamento profondo dello Stato Sociale che punti a salvare i troppi che cadono in povertà. Strumenti sociali che garantiscano un reddito minimo garantito a tutti diventeranno sempre più ineludibili con l’economia che rischia di entrare in recessione.