Mattarella ha sciolto le Camere, e lui stesso ha spiegato che si è trattato di un passaggio inevitabile, vista la profonda frattura creatasi nel governo.
Sergio Mattarella ha sciolto le Camere e si è trattato, come lui stesso ha detto, un passaggio inevitabile. Passaggio che ha tentato di evitare fino all’ultimo, o almeno fin quando non ha capito che non era più possibile eluderlo.
Il Paese è di fatto in campagna elettorale. Mattarella ha fatto un appello ai vari partiti affinché siano responsabili davanti a un Paese che sta vivendo una situazione molto seria, suggerendo anche una sorta di piano in quattro punti.
Dicono che dopo aver cercato di evitare che il nostro Paese finisse in mezzo a una terza crisi di legislatura, con un governo con poteri limitati, quando ha ascoltato il discorso in aula del capogruppo leghista, ha compreso che lo strappo era troppo profondo, al punto da non poter essere rammendato.
Nonostante avesse chiesto a Draghi di sospendere le dimissioni, i 5 giorni di tempo per riflettere, chiamate fatte e ricevuti con i protagonisti di quanto occorso in questi giorni, nulla è bastato per salvare il governo. A quel punto, l’unica soluzione, è stata quella i sciogliere le Camere.
Mattarella ha detto che «lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l’ultima scelta da compiere, la situazione politica» ha condotto a questa decisione. Il presidente della Repubblica ha spiegato quali sono stati i punti di criticità, ossia «la discussione, il voto e le modalità con cui questo voto è stato espresso ieri al Senato».
Mattarella ha sottolineato, inoltre, che quel che resta dell’attuale esecutivo, pur con limitazioni, «dispone comunque di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno nei mesi che intercorrono tra la decisione di oggi e l’insediamento del nuovo Governo che sarà determinato dal voto degli elettori».
Nel frattempo, Mattarella ha fatto un appello alle Camere perché proseguano nell’impegno sulle riforme del Pnrr «nell’interesse del nostro Paese». Inoltre ha mostrato quattro ambiti di intervento in cui non sono permesse «pausa negli interventi indispensabili».
Mattarella spiega che è necessario «contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dell’aumento dell’inflazione che, causata soprattutto dal costo dell’energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese».
Inoltre vanno contenute le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina «sul piano della sicurezza dell’Europa e del nostro Paese. Inoltre è indispensabile una sempre più necessaria collaborazione a livello europeo e internazionale. A queste esigenze si affianca quella della attuazione nei tempi concordati del Pnrr, cui sono condizionati i necessari e consistenti fondi europei di sostegno».
Infine, l’ultimo punto indicato dal Capo dello Stato è «il dovere di proseguire nell’azione di contrasto alla pandemia, che si manifesta tuttora pericolosamente diffusa».
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