Lazio, Puglia e Calabria le regioni più a rischio. Tornado sta per abbattersi sull’Italia.
Un tornado è in arrivo nella penisola italica. Ad essere particolarmente esposte al rischio sarebbero le regioni che si affacciano sul mar Tirreno. Nel mirino, secondo il Cnr, ci sarebbero Lazio, Puglia e Calabria.
Sarebbe la regione che ospita la Capitale quella più a rischio di essere colpita dall’evento atmosferico. Evento tutt’altro che normale nella nostra Penisola. Il surriscaldamento globale e i diversi disastri climatici degli ultimi anni, infatti, ci hanno già esposti a fenomeni alquanto particolari e inusuali per il nostro ambiente.
La domanda che viene spontanea è la seguente: perché cresce il rischio dei tornado?
Una delle risposte principali sta nel cambiamento climatico. Da studi recenti è infatti emerso come nel periodo che va dal 1990 al 2021, ovvero 32 anni di storia recente, si siano abbattuti ben 445 tornado su tutta Italia. E anche in queste occasioni, le aree che sono risultate maggiormente colpite sono state proprio le coste del Tirreno, regioni come la Puglia e la Calabria e la Pianura Padana.
Per capire come mai le zone costiere siano maggiormente colpite da fenomeni come i tornado, usiamo le parole del ricercatore del Cern- Isac, Elenio Avolio: «Esistono delle forzanti specifiche, come la temperatura superficiale del mare, con un ruolo importante nello sviluppo di tali eventi. Le regioni centrali tirreniche Italiane possono essere definite come un hot-spot per i tornado nell’area mediterranea». Infatti le condizioni atmosferiche del Tirreno sono caratterizzate da un’area di bassa pressione e da venti al suolo provenienti da sud-ovest che sono in grado di trasportare aria più calda rispetto alla media. Proprio questa aria calda verrebbe trasportata verso le regioni colpite.
Sta di fatto che l’evidenza maggiore della crescita di fenomeni di rischio come i tornado, sta nei cambiamenti climatici. Spesso si parla di “tornado” e “tromba d’aria” intendendo la stessa cosa. Certamente i due termini sono sinonimi, ma è meglio usare il termine tornado in quanto, dal punto di vista scientifico esiste una classificazione ufficiale che permette di valutarne diversi parametri. Tra questi: l’intensità e i danni prodotti. Si tratta della scala Fujita, ovvero misura empirica dell’intensità di un tornado in funzione dei danni inflitti alle strutture costruite dall’uomo. Tramite questa scala l’intensità del tornado viene classificata da 0, ovvero debole, a 5, ovvero catastrofico.
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