È morto il linguista Luca Serianni: era stato investito sulle strisce pedonali

È morto il linguista Luca Serianni, le sue condizioni erano apparse da subito molto gravi. L’ex docente universitario della Sapienza era stato investito da un’auto guidata da una 52enne, lunedì scorso a Ostia, mentre attraversava sulle strisce pedonali, aveva 74 anni

Luca Serianni è morto questa mattina, alle 9.30, dopo tre giorni di agonia. La famiglia, ha ringraziato «tutti coloro che in questi giorni hanno manifestato il loro affetto». I familiari e gli amici «esprimono la loro personale gratitudine al personale sanitario dell’Ospedale San Camillo di Roma».

È morto il linguista Luca Serianni: era  stato investito sulle strisce pedonali
È morto il linguista Luca Serianni: era stato investito sulle strisce pedonali

Il professor Serianni era stato investito lunedì scorso mentre attraversava sulle strisce pedonali, all’incrocio tra via Isole del Capo Verde e via dei Velieri. La vettura che l’ha investito, una Toyota Yaris, era guidata da una donna di 52 anni che si è fermata per prestargli soccorso. Le condizioni di Serianni erano apparse da subito molto gravi. Era stato portato all’ospedale Grassi e poi trasferito al San Camillo di Roma.

La morte di Luca Serianni, il commento dell’Accademia della Crusca

“Luca Serianni è il più autorevole linguista italiano che abbiamo avuto negli ultimi decenni”. Ha dichiarato all’Adnkronos Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, ricordando l’Accademico emerito della Crusca, già componente del Consiglio Direttivo della secolare istituzione fiorentina. “Piangiamo un maestro unico, che ha avuto rapporti strettissimi con i suoi colleghi ed allievi: ha formato un cospicuo gruppo di studiosi, alcuni dei quali occupano posizioni di rilievo nel mondo degli studi”. “La perdita di Luca Serianni è giunta improvvisa e lacerante – ha aggiunto Marazzini – In pochi giorni si è consumata questa tragedia, che ci ha privati di un collega tra i più attivi: l’ho incontrato l’ultima volta il 6 luglio scorso, all’inaugurazione del Mundi, il museo della lingua italiana di Firenze. Alla guida del Comitato per il museo, Luca Serianni aveva speso le proprie energie con passione, per costruire un luogo in cui si celebrasse la lingua italiana, quella lingua che nessuno come lui aveva coltivato e studiato in tutte le sue forme: i testi antichi medievali, Dante, la letteratura di tutti i secoli, l’uso comune, la grammatica, lo sviluppo storico, la lessicografia”.

“Non c’è settore in cui la voce di Serianni non si sia fatta sentire con autorevolezza senza pari – ha sottolineato il presidente dell’Accademia della Crusca – Non c’è bibliografia in cui il suo nome non si collochi obbligatoriamente in posizione privilegiata. Non c’era questione per la quale non andassimo a cercare il suo parere, il suo consenso. Posso ricordare la sua partecipazione al gruppo Incipit presso la Crusca, il gruppo che si occupa dei neologismi incipienti, quelli che possono rendere poco trasparente la comunicazione sociale. Era direttore della rivista scientifica ‘Studi di lessicografia italiana’, una delle più prestigiose dell’Accademia della Crusca”.

Infine dal professore Marazzini un ricordo personale: “Alla fine di maggio, siamo stati assieme a Chieti e Pescara, in un convegno di storia della lessicografia organizzato dai suoi allievi, un piccolo convegno di alto livello, per addetti ai lavori, una bella occasione per scambiare riflessioni su argomenti specialistici, in un ambiente familiare, su temi raffinati. Mai avrei potuto pensare, in quegli incontri, nei lavori del convegno e nelle pause, quando guardavamo la Maiella ancora innevata, che quella sarebbe stata l’ultima occasione per parlare con calma della scienza che è nostra ragione di vita. Sono certo che il nome di Luca Serianni resterà un riferimento per sempre, tra i grandi delle nostre lettere”.

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