Con un tweet al vetriolo (poi cancellato), Matteo Bassetti ha insinuato che dietro la scelta di accelerare sulla quarta dose non vi siano soltanto ragioni sanitarie
Alle ore 9:12 del 12 Luglio 2022, Matteo Bassetti ha pubblicato un tweet polemico e difficilmente fraintendibile.
Il virologo genovese ha ripostato un articolo di Tgcom24 che parlava delle dosi in eccesso acquistate dal nostro paese, commentando con un secco quanto laconico “A pensar male si fa peccato ma ..”, con tanto di hashtag per evitare fraintedimenti.
Un modo tutt’altro che velato per insinuare come l’input per un nuovo richiamo vaccinale sia stato forse sospinto da ragioni più commerciali che sanitarie. Non sorprende che qualche ora dopo Bassetti abbia modificato il post, cancellando la sua caustica osservazione. Questi sono i mesi in cui il problema delle scadenze dei vaccini si palesa in tutta la sua complessità. Sono oltre centomila le dosi che in Italia scadranno entro la fine di luglio, ma il vero problema arriverà alla fine del mese di agosto, quando andranno in scadenze più di tre milioni di dosi. Numeri abnormi, che probabilmente hanno spinto Bassetti a pensar male (considerato che oltretutto il quarto richiamo non vedrà protagonisti i vaccini aggiornati contro le varianti), a riflettere sul fatto che forse, tutta questa fretta di ricominciare con la campagna vaccinale sia un po sospetta.
Il 20 Giugno 2022 il programma di inchiesta Report è andato in onda con un servizio dedicato alle dosi in eccesso dei vaccini contro il Covid. I giornalisti guidati da Ranucci, si sono recati nell’hub vaccinale di Pratica di Mare, vicino alla capitale romana. E da qui infatti che i vaccini dopo essere arrivati dall’estero, vengono stoccati, smistati e in seguito spediti in scatole refrigerate alle regioni, a seconda delle esigenze che richiede in quel momento la campagna vaccinale. Report ha presentato una richiesta di accesso agli atti ed è riuscita a scoprire quante dosi sono state comprate negli ultimi due anni.
Numeri che fanno riflettere.
Citando un documento ufficiale che porta la firma del generale Tommaso Petroni, colui che ha preso il posto del generale Figliuolo a seguito della sua promozione, possiamo così attestare come il nostro paese abbia acquistato quest’anno 138 milioni di dosi. Un numero impressionante, se lo si somma ai 138 milioni dell’anno precedente.
Sei dosi per ogni abitante.
Come ha spiegato Ranucci:“Noi abbiamo semplicemente cominciato a raccontare una pagina della nostra sanità, una pagina importante. Partendo dai vaccini abbiamo scoperto che sono state comprate 321 milioni di dosi, sufficienti per vaccinare dalle sei dosi a tutta la popolazione.
L’Italia non è l’unica nazione ad aver ordinato un numero così esagerato di vaccini, per poi ritrovarsi di fronte a un problema tutt’altro che irrisorio di dosi in eccesso non consumate. La Polonia ad esempio fa i conti da qualche con lo stesso problema, ma a differenza dell’Italia che sembra aver accettato questo fatto come ineludibile, la nazione ha creato un fronte comune in Europa per modificare i contratti stipulati con le case farmaceutiche.