Morte David Rossi, esito maxi perizia: decesso compatibile con «gesto cosciente»

Dall’esito della maxi perizia dei Ris, il manager avrebbe commesso un «gesto cosciente». Il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta, Zanettin: «Non siamo del tutto convinti che i lavori siano conclusi. Diciamo che sono emersi ulteriori spunti investigativi».

Dall’esito della maxi perizia eseguita dai Ris, come spiega il comandante Sergio Schiavone, è emerso che «l’ipotesi più compatibile è quella di un gesto anti conservativo, cosciente: Rossi si tiene a penzoloni fuori della finestra aggrappato alla barra di protezione con entrambe le mani le gambe rivolte verso il muro. Ed infine si lascia cadere nel vuoto sottostante rivolgendo la parte del corpo verso il palazzo». 

David Rossi-Meteoweek.com

Una perizia lunga mille pagine, che la commissione di inchiesta parlamentare ha affidato ai Ris e a un team di medici legali. Schiavone precisa che essenzialmente il focus è stato su «due movimenti durante le cadute: uno ‘a candela’ e uno ‘con scorrimento sulla sbarra’. Queste erano le ipotesi poste nei quesiti. Siamo poi passati alle analisi con i manichini virtuali usando un software con il quale abbiamo simulato le condizioni di caduta, la posizione finale del corpo e l’effetto prodotto sul corpo quando questo impatta a terra, sono veramente molto simili». 

E sulla mail di David Rossi inviata all’ad di Monte del Paschi, quella in cui il manager manifestava l’intento di uccidersi, Massimo Giannetti, dei carabinieri Ris ha detto:«Per noi non ha nulla di strano la mail di David Rossi ed è stata scritta e inviata prima della caduta di Rossi e non tre giorni dopo il 6 marzo 2013». 

Il carabiniere ha poi anche precisato perché ci fosse un divario tra la data della mail inviata dal manager e quanto scritto nei file Mps.

Nel frattempo, il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul decesso di David Rossi, Pierantonio Zanettin, ha detto:«Non siamo del tutto convinti che i lavori siano conclusi. Diciamo che sono emersi ulteriori spunti investigativi. Saremmo pronti anche a investigare i punti messi in evidenza da queste relazioni». 

Zanettin ha poi anche fatto una ulteriore precisazione:«Se la legislatura proseguirà articoleremo altre audizioni. Abbiamo in programma anche esperimento giudiziario a Siena e altre indagini che speriamo nel frattempo possano intervenire. La risposta è che ci sono tante cose da investigare. Però, non dipende noi ma da come si risolverà la crisi. È anche possibile che quella di stamattina (ieri, 19 luglio, ndr) sia l’ultima delle commissioni plenarie in regime ordinario». 

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