Lega, Forza Italia e Movimento 5Stelle non danno il voto di fiducia alla risoluzione “Casini” in Senato. E Renzi incalza:«Oggi finisce il teatrino»
Da questa mattina alle ore 9:50, in Senato si sono tenute le comunicazioni del premier Mario Draghi. Il presidente del Consiglio ha cominciato il suo discorso asserendo che nel corso di questi mesi, «l’unità nazionale è stata la miglior garanzia della legittimità democratica di questo esecutivo e della sua efficacia».
«Ritengo che un presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere in Parlamento il sostegno più ampio possibile», ha poi precisato. «Questo presupposto è ancora più importante in un contesto di emergenza, in cui il Governo deve prendere decisioni che incidono profondamente sulla vita degli italiani. L’amplissimo consenso di cui il Governo ha goduto in Parlamento ha permesso di avere quella ‘tempestività’ nelle decisioni che il presidente della Repubblica aveva richiesto. A lungo, le forze della maggioranza hanno saputo mettere da parte le divisioni e convergere con senso dello Stato e generosità verso interventi rapidi ed efficaci, per il bene di tutti i cittadini».
Al termine della lunga seduta, il Senato ha confermato la fiducia al Governo approvando la risoluzione che ha presentato Pier Ferdinando Casini in merito alle comunicazioni del premier. La risoluzione è stata approvata con 95 voti per il sì e 38 per il no. I senatori del Movimento 5 Stelle, quelli della Lega e di Forza Italia non hanno votato la fiducia al premier in Senato. Presenti in aula erano in 192, 133 hanno votato e la maggioranza erano 67. In sostanza, il Senato è in numero legale in quanto i senatori del Movimento erano presenti che però non votavano. Il centrodestra al governo non era presente e Fratelli d’Italia ha votato per il no.
La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, parlando col segretario generale di Palazzo Madama, ha detto:«Se non partecipano al voto mancherà il numero legale? E manca il numero legale». Così la Casellati si è espressa mentre era con il microfono aperto e ascoltabile, dopo che i 5Stelle avevano annunciato che i grillini non avrebbero preso parte al voto sulla fiducia al governo, come annunciato anche da Forza Italia e Lega.
«In questo giorno di follia il Parlamento decide di mettersi contro l’Italia. Noi abbiamo messo tutto l’impegno possibile per evitarlo e sostenere il governo Draghi. Gli italiani dimostreranno nelle urne di essere più saggi dei loro rappresentanti», ha commentato con un tweet, il leader del Pd, Enrico Letta.
Giorgia Meloni, sulla crisi di governo, ha commentato:«Enrico Letta aveva detto che gli italiani sono migliori di questo Parlamento. Vi do una notizia, dopo quello che é successo oggi sono d’accordo con Letta: gli italiani sono migliori di questo Parlamento. Se tutto va bene si potrà votare anche tra due mesi, noi siamo pronti».
Draghi ha lasciato Palazzo Chigi ma non si recherà questa sera al Quirinale, e quindi le dimissioni, che si attendevano in serata, non ci sono state. Il calendario delle prossime fasi verrà stabilito domani, 21 luglio.
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