Il calciatore del Milan, fermato per errore dalla polizia e perquisito in centro a Milano, racconta la sua verità su un episodio che poteva rivelarsi pericoloso.
La polizia, dopo essersi accorta del malinteso, ha presentato le sue scuse al calciatore coinvolto suo malgrado nel più classico scambio di persona.
«Il problema non è l’errore ma il modo e il metodo utilizzati. Mi sono ritrovato l’arma a un metro da me e dal passeggero. Ci hanno chiaramente messo in pericolo a prescindere dalle ragioni che hanno portato a fare questo». Ci tiene a mettere le cose in chiaro il calciatore del Milan Tiémoué Bakayoko. E lo h fatto in un commento, apparso nella notte sul suo profilo Instagram, che si riferisce a quanto successo il 3 luglio, quando la polizia di Milano lo ha fermato armi in pugno. L’episodio, ripreso con un video, è stato poi pubblicato sui social il 18 luglio.
«Le conseguenze — spiega Bakayoko — sarebbero potute essere più gravi se non avessi mantenuto la calma, se non avessi avuto la possibilità di fare il lavoro che faccio ed essere riconosciuto in tempo. Non è accettabile mettere le persone in pericolo».
Un episodio risalente al 3 luglio
Tutto è successo domenica 3 luglio, ma solo il 18 luglio l’episodio è stato reso noto su Twitter. I fatti: a Milano c’era stata una sparatoria nella notte in Corso Como. Gli agenti, che cercavano i colpevoli nelle vie della zona, in pieno centro, hanno sbagliato persona.
Così è partito il fermo per il calciatore, filmato da alcuni automobilisti fermi in coda. Le immagini del video mostrano questa scena: Bakayoko che viene fatto scendere dai poliziotti dalla sua auto di grossa cilindrata, mentre uno degli agenti lo perquisisce con decisione. Sono attimi di tensione. Finché non arriva un terzo agente a comunicare al collega chi è l’uomo che hanno fermato. Così il poliziotto molla la presa lasciando andare il calciatore.
Uno scambio di persona all’origine del malinteso
Insomma, il classico scambio di persona. Appena è stato chiaro che si trattava di un errore, sono arrivate le scuse delle forze dell’ordine. Nessun commento da parte del Milan, mentre Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di polizia, in un intervento al programma radiofonico «Gli Inascoltabili» su «New Sound Level», ha spiegato così quanto successo: «La sala operativa della Questura di Milano aveva diffuso una nota con la quale segnalava che c’era stata una rissa con sparatoria e si ricercava un suv con a bordo persona di colore con una maglietta verde. Esattamente il tipo di auto, il tipo di abbigliamento e le caratteristiche del giocatore del Milan. Le procedure d’intervento che gli operatori hanno applicato sono quelle standardizzate, quando si interviene su soggetti sospetti ritenuti armati».
scusami #Bakayoko ti avevo confuso per un George Floyd qualsiasi…#Milano #polizia #Milan #18luglio pic.twitter.com/HpRimJjEXt
— Sirio (@siriomerenda) July 18, 2022