Oggi il conto corrente degli italiani è monitorato continuamente dal fisco.
Si tratta di una vera e propria rivoluzione consentita dall’intelligenza artificiale che però ha molti fa paura.
Vediamo di capire che cosa cambia e perché persino chi non ha fatto nulla di male potrebbe rischiare. I controlli fiscali sul conto corrente sono cambiati completamente. A rendere possibile questa trasformazione è stata la cosiddetta super anagrafe dei conti correnti.
I nuovi controlli automatici che fanno tremare anche gli onesti
Grazie alla super anagrafe dei conti correnti, il conto corrente ma anche il bancomat e la carta di credito sono continuamente monitorati.
Oltre ad essere attentamente monitorati questi dati vengono anche incrociati con altri dati relativi al contribuente. Questo significa che davvero qualsiasi comportamento anomalo potrebbe subito far scattare gli allarmi dell’intelligenza artificiale dell’Agenzia delle Entrate. Il nome di questo sofisticato algoritmo è “Vera”. Si tratta di un’intelligenza artificiale molto evoluta in grado di incrociare tantissimi dati e in grado di evidenziare qualsiasi anomalia. Analizzando continuamente i dati che provengono dal conto corrente, dalla carta di credito ma anche da tante altre fonti, l’intelligenza artificiale può facilmente scoprire gli evasori fiscali e riciclatori di danaro sporco.
Come funziona questa nuova intelligenza artificiale
Infatti per quanto abili siano questi soggetti i loro movimenti comunque lasciano delle tracce che l’intelligenza artificiale può evidenziare. Tuttavia questi controlli così continui penetranti ed automatizzati corrono il rischio di far apparire come sospetti anche soggetti che magari fanno delle operazioni fuori dal comune sul conto o con la carta di credito, ma che non evadono il fisco e non trasgrediscono la legge. Infatti questa intelligenza artificiale punta proprio a scoprire quei comportamenti apparentemente leciti ma che in realtà sono preordinati ad una raffinata evasione fiscale.
Comportamenti a rischio
Se questo può essere sicuramente un ottimo strumento per smascherare gli evasori, rischia però anche di far arrivare accertamenti e controlli a persone che sono in assoluta buona fede e che non hanno evaso il fisico. Dunque il rischio è che l’intelligenza artificiale non abbia la raffinatezza sufficiente per distinguere un gioco di prestigio fiscale da una semplice tenuta disordinata dei conti.