A dare l’allerta il gestore di un rifugio che ha sentito un forte boato.
La Marmolada ha avuto un nuovo cedimento. A far scattare l’allerta è stato il gestore di un rifugio che ha sentito un gran boato e a quel punto sono partite le nuove verifiche.
Dai primi controlli eseguiti in provincia di Trento, si è venuto a creare un nuovo crepaccio la cui larghezza è pari a 200 metri, e 25-25 metri di spessore. I tecnici si stanno occupando di eseguire ulteriori accertamenti. L’area è interdetta agli escursionisti dopo il tragico crollo del ghiacciaio dello scorso 3 luglio che ha causato la morte di 11 persone.
Sospese le ricerche dei resti
Essendosi formato un nuovo seracco, non c’è stata altra scelta che sospendere le operazioni di ricerca delle salme di coloro che hanno perso la vita sulla montagna il 3 luglio scorso. La sospensione include anche i sorvoli dei droni del Corpo nazionale Soccorso Alpino.
Ieri, 17 luglio, nell’osservatorio Capanna Regina Margherita, che si trova a un’altezza di 4.554 metri, la temperatura toccava i 4,9 gradi anche se il massimo rimane quello dell’11 settembre 2018, quando aveva raggiunto gli 8,5 gradi.
A quota 3.272 metri nella Gran Vaudala che fa parte della catena del Gran Paradiso, la temperatura era di 11,5 gradi.
Le ricerche potranno ricominciare quando le condizioni consentiranno di portare avanti i lavori in sicurezza. Saranno quindi nuovamente utilizzati droni e unità cinofile, che già nei giorni scorsi avevano trovato dei pezzi di strumenti tecnici.
La ricomposizione dei corpi, di cui si sono occupati i carabinieri, si è conclusa ieri, 17 luglio, e i corpi sono stati riconsegnati alle famiglie.
Nei giorni precedenti, gli strumenti per le rilevazioni che servono a monitorare la calotta di ghiaccio, hanno osservato piccoli crolli nell’area in cui si è verificata la maxi valanga che ha travolto gli escursionisti lo scorso 3 luglio e che ha visto cedere alcuni blocchi di ghiaccio.
«Le temperature continuano a essere particolarmente elevate e serve una grande attenzione in quota», ha spiegato Walter Cainelli, presidente del soccorso alpino del Trentino in merito al nuovo crollo occorso ieri, domenica 17 luglio sulla Marmolada. Cainelli ha inoltre asserito che si tratta di una «spaccatura molto grande e l’area viene costantemente monitorata per garantire la massima sicurezza in questa fase di ricerche di materiali», ha chiosato.