34 piante di Cannabis sequestrate a Milano. Il circolo ispirato a Pannella: «Colpevoli di aiutare i pazienti»
The Hemp Club è un’associazione culturale ispirata a Marco Pannella. È qui che da ottobre 2020 si coltiva cannabis: infiorescenze con Thc oltre il 20 per cento per uso terapeutico, che segue prescrizione medica.
Domenica 17 Luglio 2022, una signora si trova nell’androne del circolo, sito al 70 di via Brusuglio, quartiere Affori di Milano. Sta aspettando Raffaello D’Ambrosio, presidente dell’associazione.
Il motivo dell’attesa? «Ce l’ho (riferito alla prescrizione medica), rilasciata da un primario dell’ospedale Sacco, soffro di dolori alle ossa, la cannabis è la mia terapia e qui riesco ad averla subito con grandi benefici». Eccola spiegata dalla signora stessa.
The Hemp Club ha tutto, fuorché l’aspetto di una farmacia, se non per le ricette, che vanno esibite per poter ritirare il farmaco. Pareti, graffiti, elementi botanici, un bancone da bar, la therapy room a caratterizzare il luogo. Ovviamente il pezzo forte è la stanza dove viene coltivata la cannabis.
« …o meglio lo era», spiega D’Ambrosio.«Sabato scorso la polizia di Stato ha posto sotto sequestro le piante, 34 in tutto, ciascuna con il nome di un paziente che aveva firmato un atto di disobbedienza civile ». Il Presidente continua: «Ci impegniamo nel facilitare l’accesso a una sostanza spesso innominabile, consentendo ai pazienti di consumare nei nostri locali, è questa la nostra colpa?».
In verità, l’associazione non avrebbe alcuna autorizzazione ufficiale e per questo è ad oggi indagata per coltivazione a fini di spaccio. Il reato è punibile con la reclusione da sei a vent’anni e con una multa da 26 mila a 260 mila euro.
Il luogo sembra essere molto affollato, con pazienti che ricorrerebbero alla cannabis non solamente come forma di terapia del dolore, ma anche per combattere ansia e insonnia. Raffaello D’Ambrosio sembra consapevole che prima o poi sarebbe giunta una perquisizione. Tuttavia, il presidente non si mostra sconfitto, quanto piuttosto fiducioso che questa situazione crei un precedente, come nel caso di Marco Cappato, uno dei soci onorari, in merito al diritto all’eutanasia nel processo per il suicidio assistito di dj Fabo.
E in merito all’operato della sua associazione, D’Ambrosio ci tiene a precisare: «Interveniamo laddove viene precluso un diritto, consapevoli anche della difficoltà delle farmacie a reperire il farmaco, da loro venduto a prezzi molto elevati: un grammo al giorno per un mese ha un costo di almeno 340 euro».
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