Un imprenditore di 46 anni e cinque cittadini cinesi sono stati denunciati per sfruttamento della manodopera. L’operazione della polizia rientra nell’ambito della campagna di vigilanza speciale “Alt caporalato”.
Un imprenditore del settore tessile è stato arrestato con l’accusa di sfruttamento della manodopera in seguito a un’operazione condotta dai carabinieri della stazione di Iolo. L’indagine si è svolta grazie all’aiuto dei nucleo carabinieri del lavoro di Prato e con il personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro della Toscana a seguito di controlli eseguiti nell’ambito della campagna di vigilanza speciale “Alt caporalato“.
L’uomo ha 46 anni e cittadinanza cinese, altre cinque suoi connazionali sono stati denunciati a piede libero. Gli accertamenti si sono svolti presso un’azienda tessile a Iolo e ha verificato che su sette operai che lavoravano nella struttura cinque erano clandestini e si trovavano illegalmente in Italia.
A questo si aggiungono anche una serie di irregolarità in materia di sicurezza sul lavoro, reato per cui sono state comminate sanzioni amministrative per l’importo complessivo di circa 20.500 euro ai danni dell’imprenditore. L’attività lavorativa è stata ovviamente sospesa mentre l’imprenditore, che attualmente si trova agli arresti domiciliari, verrà processo per direttissima.