Il grave episodio risale allo scorso 30 giugno, ed è accaduto a Corato, in provincia di Bari.
Un uomo avrebbe accoltellato suo fratello, 34 anni, perché non lo aveva invitato alle nozze. È successo a Corato, in provincia di Bari. I carabinieri hanno arrestato un 45enne e il figlio di 19 anni.
Le accuse sono di aver irrotto nell’abitazione della sposa nel corso della serenata prima del matrimonio, e di tentato omicidio in concorso. Il brutto episodio è occorso nella notte tra il 30 giugno e il 1° luglio. Dagli accertamenti compiuti dai carabinieri, i due si sarebbero recati di fronte all’abitazione della futura sposa con l’intento di dare inizio a una rissa.
Il figlio del 45enne ha assalito fisicamente suo zio prendendolo a calci e pugni, per poi accoltellare anche il futuro cognato dell’uomo, giungendo a perforargli un polmone. Quest’ultimo, sarebbe intervenuto per provare a sedare il litigio. Tutto è accaduto sotto lo sguardo scioccato dei membri delle due famiglie che avevano preso parte alla riunione per celebrare la vigilia del matrimonio.
Come riporta Repubblica, soprattutto il 19enne, sotto incitazione di suo padre, che diceva frasi come “dagliele forte a tutte e due”, avrebbe dato dapprima una coltellata al fianco di suo zio per poi colpire il futuro cognato dello zio con tre coltellate alla schiena e, come detto, perforandogli un polmone. Sia per lo sposo che per il futuro cognato le lesioni sono state ritenute guaribili in 30 giorni.
Subito è partita un’inchiesta guidata dalla Procura di Trani, e in pochi giorni si è riusciti a ricostruire la vicenda e raccogliere evidenze sulle responsabilità dei due uomini finiti in manette.
I carabinieri hanno anche il sospetto che poco prima che scoppiasse la lite, i due avrebbero appiccato il fuoco all’auto del padre della futura sposa, alcuni minuti più tardi della mezzanotte, dopo la serenata organizzata dal 34enne di fronte all’abitazione della sua futura moglie. Poi, verso le 2, sarebbe esplosa la lite terminata in un doppio accoltellamento.
È tuttavia essenziale chiarire che si tratta di un procedimento in fase di indagini preliminari, il che significa che dopo le misure cautelari messe in atto, ci sarà un interrogatorio di garanzia. Uno degli inquirenti aggiunge che per quel che concerne il fatto dell’auto incendiata «resta il sospetto, alla luce del contesto in cui è maturato il tutto. Volevano rovinargli la festa». Gli indagati sono in carcere, e attendono, per l’appunto l’interrogatorio di garanzia.
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