Le misure cautelari sono state eseguite in Friuli, a Gorizia e Udine, da parte dei carabinieri Antisofisticazione e Sanità
Nella giornata odierna, a Udine e Gorizia, i carabinieri Anti sofisticazione e Sanità di Udine hanno eseguito sette misure cautelari nei confronti di alcune persone, misure disposte dal Gip di Udine come chiesto dalla locale procura della Repubblica.
Le sette misure in questione riguardano 4 arresti domiciliari, due divieti di avvicinamento alle persone offese e al contempo divieto di esercitare la professione. Inoltre, una misura cautelare che vieta l’esercizio della professione sanitaria.
L’inchiesta dei Nas è scattata l’anno scorso dopo alcune segnalazioni di atteggiamenti anomali nei confronti di diverse persone anziane, che erano ospitate in una Rsa per anziani non autosufficienti in Friuli. Da quanto è emerso dalle indagini eseguite dai carabinieri, che tra le altre cose si sono serviti di attività tecniche, ci sono state diverse occasioni in cui gli anziani hanno subito minacce, come documentato dai militari dell’Arma.
Non solo minacce ma anche ingiurie, episodi in cui gli ospiti della Rsa erano abbandonati, persone sfortunatamente anziane e indifese proprio per il fatto che non erano autosufficienti.
Dalle prove che i Nas di Udine sono riusciti a raccogliere, il Gip ha potuto emettere le suddette misure cautelari, come richiesto dalla Procura della Repubblica del posto. A essere destinatari delle suddette misure sono tutti operatori sanitari, che hanno qualifiche di vario tipo e che erano lavoratori della struttura per anziani in questione che (pur restando la loro presunzione di innocenza anche se sottoposti a inchiesta e nella consapevolezza che le loro responsabilità dovranno essere appurate in tribunale e solo con un verdetto definitivo di condanna) nel periodo in cui si sono svolte le indagini, avrebbero avuto atteggiamenti considerati minacce, offese.
I comportamenti dei sette operatori (che hanno contorni alquanto gravi se correlate alla condizione di deficit cognitivo e fisico che pativano le 8 vittime, tutte anziane e totalmente non in grado di reagire e per questa ragione portate dai propri parenti nella suddetta Rsa, per essere assistite), saranno oggetto di valutazione a parte dei magistrati come prevede la legge.
Come riporta FriuliOggi, la struttura, tramite il direttore del gruppo, ha comunicato:«Condanniamo fermamente le azioni degli operatori indagati. Se le accuse rispondono al vero si tratta di atteggiamenti inaccettabili che la nostra azienda respinge fermamente. Svolgiamo un’opera di formazione costante degli operatori proprio per prevenire atteggiamenti inappropriati e verifichiamo rigorosamente il possesso di tutti i titoli abilitanti, ma il comportamento dei singoli è talvolta imprevedibile. Per questo motivo abbiamo ritenuto di denunciare immediatamente i fatti appena ne siamo venuti a conoscenza».
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