Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, ha annunciato sconti fino al 100% per i biglietti del treno locale, Rodalies e Media Distancia di Renfe: i cittadini viaggeranno gratis fino a dicembre 2022.
Treni gratis in Spagna: questa la decisione del governo Sanchez contro l’aumento dei prezzi che il Paese sta affrontando a seguito non solo della condizione economica incrinata dalla pandemia, ma anche dal brutto colpo assestato dalla guerra tra Russia e Ucraina. Come si apprende dai media internazionali, i biglietti e gli abbonamenti alla rete ferroviaria locale e di media distanza saranno gratuiti per tutti.
La misura è stata annunciata oggi dal premier spagnolo Pedro Sánchez, durante lo “stato della Nazione” tenutosi in Parlamento. Tutti i cittadini potranno dunque richiedere il rimborso totale dei viaggi che effettueranno a partire dal 1° settembre fino al 31 dicembre del 2022.
“Darò la vita per difendere la classe media e lavoratrice del Paese”
Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, ha annunciato nelle scorse ore il via libero a sconti fino al 100% per tutti i biglietti dei treni locali, Rodalies e Media Distancia, gestiti da Renfe (società in mano allo Stato spagnolo). Pedro Sanchez ha annunciato queste e altre politiche per il Paese durante il dibattito sullo stato della nazione, attualmente in corso al Congresso dei Deputati e che si concluderà giovedì 14 luglio.
Durante il suo discorso, Sánchez ha garantito che tutti i biglietti del treno multi-corse Renfe saranno completamente gratuiti da settembre a dicembre di quest’anno. Un provvedimento, questo, che arriva dopo l’approvazione dello sconto del 50% nell’ultimo decreto sulle misure anticrisi approvato dal Consiglio dei ministri, e dopo i rapporti sull’aumento del prezzo dell’elettricità per il quarto giorno consecutivo in Spagna e Portogallo (prezzi che in data lunedì 11 luglio risultano in aumento del 3%). L’aumento dei prezzi delle fonti energetiche, spiega il premier, è da attribuire alla guerra che sta vedendo coinvolte Russia e Ucraina.
Sempre per fronteggiare gli effetti collaterali del conflitto che stanno colpendo il Paese, il governo ha annunciato altre politiche d’emergenza, quali: tassa sulle grandi aziende energetiche e istituzioni finanziarie, misure per ridurre i consumi energetici, politiche di borse di studio per l’istruzione, estensione dei sussidi sul gas, costruzione di due giga-fabbriche, e implementazione di studi sulla programmazione, la robotica e il pensiero computazionale nelle scuole.
“Darò la vita per difendere la classe media e lavoratrice del Paese“, ha spiegato il premier Sánchez durante il suo discorso al Parlamento. E ha poi aggiunto: “Non si tratta di nulla che vada a stravolgere il nostro modo di vivere, bensì di azioni che ci permettano di difendere i nostri valori e il nostro stile di vita quando questi vengono attaccati”. Al momento si ricorda che la Spagna si trova costretta a fronteggiare soprattutto il gravoso problema dell’inflazione, che a giugno ha toccato il 10,2%.