L’ex colonia britannica reintroduce il braccialetto elettronico per gli isolati in quarantena dopo la positività al test Covid.
Introdotto anche un sistema di codici sanitari in ‘stile Pechino’ per contenere la diffusione dei contagi nell’isola.
Torna il braccialetto elettronico per tracciare le persone in quarantena a causa del Covid-19. Succede, ancora una volta, a Hong Kong. Dove da venerdì per le persone in isolamento domiciliare sarà obbligatorio avere i braccialetti. I ‘braccialetti della quarantena’ nell’ex colonia britannica, sempre più nel mirino della Cina, saranno imposti alle persone risultate positive al test Covid19 e in isolamento a casa.
Con l’obiettivo dichiarato da parte delle autorità: la certezza che i quarantenati osservino le regole e rimangano a casa. “Fare in modo – ha dichiarato il nuovo ministro della Salute, Lo Chung-mau, con parole riferite dal Guardian – che l’isolamento domiciliare sia più attento”.
Ma così facendo, avvertono gli esperti, si corre un rischio. Ovvero che i positivi non rivelino la loro positività al test Covid. A Hong Kong, spiega il Guardian, chi viole le regole sulla quarantena obbligatoria si prende un grande rischio. Vale a dire una multa fino a 25 mila dollari di Hong Kong, pari a oltre 3 mila euro. Ma non è finita qui: i trasgressori rischiano pene fino a sei mesi di carcere.
Un sistema di QR code “alla cinese”
C’è di più: il governo di Hong Kong infatti intende adottare anche un sistema di codici sanitari sul modello di quello cinese (Pechino intanto insiste con la strategia Zero-Covid), con un aggiornamento dell’app ‘LeaveHomeSafe’. ‘Liberi tutti’, solo con Qr code verde. Per i viaggiatori che arrivano a Hong Kong (dove rimane valida la quarantena di sette giorni in hotel), scatta il colore giallo, come ha comunicato il ministro Lo, menzionato da Hong Kong Free Press. Il rosso invece è per i positivi al Covid. Per Lo l’applicazione rappresenta una “ulteriore linea di difesa”.
John Lee, il nuovo ‘chief executive’, ha già preso le difese di quello che giudica un sistema “molto preciso”. Un sistema che, dice, non interesserà che poche persone. Le autorità negano di voler limitare le libertà: l’unico obiettivo è quello di limitare i contagi, sostengono mentre promettono di dare battaglia alla “disinformazione”.
Ma gli esperti avvertono: codici e braccialetti potrebbero spingere le persone positive al Covid a nascondere di esserlo. “L’impatto più preoccupante” di questi provvedimenti “è quello su test e segnalazioni”. A dirlo è Ben Cowling, professore di Epidemiologia alla School of Public Health della University of Hong Kong. A Hong Kong all’inizio della pandemia di Covid, ricorda il Guardian, già si erano impiegati due tipi di braccialetti per le persone quarantenate: uno con Qr code e poi un altro dispositivo con un localizzatore elettronico. Ieri a Hong Kong, su una popolazione di circa sette milioni di persone, sono stati registrati oltre 2.800 nuovi casi di Covid-19 con sette morti.