Migliaia di persone rendono l’ultimo omaggio all’ex primo ministro assassinato venerdì scorso da un attentatore solitario.
L’intero Paese del Sol Levante si ferma per dare l’estremo saluto, ancora sotto choc per l’attentato che ha spezzato la vita di Shinzo Abe.
Oggi in Giappone è il giorno dell’addio a Shinzo Abe, l’ex premier ucciso a 67 anni venerdì scorso da un fucile artigianale durante un comizio a Nara. Un attentato giunto a due giorni dalle elezioni per la Camera alta del Parlamento giapponese, dove il partito di Abe ha consolidato il suo potere la scorsa domenica. A migliaia stanno rendendo l’ultimo omaggio a Abe ai funerali in forma privata presso il tempio di Zojoji di Tokyo.
Per la morte di Abe è finito agli arresti il 41enne Tetsuya Yamagami, bloccato subito dopo l’attentato. Alla polizia ha confessato di aver attentato alla vita dell’ex primo ministro perché lo credeva legato a un’organizzazione che avrebbe danneggiato la sua famiglia.
Malgrado il funerale in forma privata, solo per amici e famigliari, davanti al tempio di Zojoji si sono create lunghe file di persone vestite di nero. Un omaggio al premier più longevo del Paese del Sol Levante, la morte violenta del quale ha suscitato un’ondata di indignazione e stupore. Satoshi Ninoyu, presidente della Commissione nazionale di pubblica sicurezza, ha annunciato l’avvio di un’analisi approfondita di eventuali carenze nella sicurezza, riconosciute dalla stessa stessa polizia locale.
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, è arrivato a Tokyo per una visita a sorpresa. Anche lui nella capitale giapponese a rendere omaggio a Shinzo Abe, definito “un uomo di visione”. La stampa locale sostiene che in visita non programmata ci sarebbe anche il vicepresidente taiwanese, William Lai. Una presenza la sua che potrebbe provocare l’irritazione di Pechino. Anche se il ministro degli Esteri, Yoshimasa Hayashi, ha assicurato che Lai è giunto a Tokyo a titolo personale.
Dopo il funerale, un corteo funebre toccherà i luoghi simbolo della vita politica giapponese. Tra questi la sede del Parlamento, dove Abe è stato eletto per la prima volta nel 1993, e l’ufficio da cui ha guidato il Giappone da premier. Un segno di solidarietà è arrivato anche dall’Unione Europea: la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha deciso infatti che le bandiere europee davanti a tutti gli edifici del Parlamento rimarranno a mezz’asta, in segno di lutto, fino alle 20, in coincidenza con le esequie del primo ministro ucciso.
Nel frattempo il governo giapponese sta valutando possibili restrizioni sulle pistole fai-da-te alla luce dell’omicidio di Abe. Attualmente in Giappone già vige il divieto di possedere armi da fuoco ma i governanti sarebbero intenzionati anche a regolamentare quelle fabbricate a domicilio.
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