Euro, raggiunta parità col dollaro: non succedeva dal 2022

Gli investitori sono preoccupati per la grave crisi energetica che attanaglia l’Europa e dubitano che Mosca riaprirà i rubinetti del gas.

A pesare è anche la politica aggressiva della Federal Reserve sui tassi di interesse. Ma anche la paura della recessione.

L’euro ha raggiunto la parità col dollaro. Non succedeva dal 2002. Cioè da quando, vent’anni fa, fu introdotta la nuova moneta. Adesso l’euro paga lo scotto del pericolo di un azzeramento delle forniture di gas russo alla Ue.

Perciò gli investitori si sono diretti sul dollaro: la banconota verde, bene rifugio, ha guadagnato quasi il 14% dall’inizio del 2022 e ha scambiato brevemente un dollaro per un euro (adesso risalito lievemente a quota 1,0007), ai massimi dal dicembre del 2002, quando le domande sulla valuta europea nuova di zecca hanno pesato sul suo corso.

A preoccupare i mercati è ovviamente la grave crisi energetica in Europa. Dubitano che la Russia riaprirà i rubinetti del gas dopo l’interruzione per manutenzione del gasdotto Nord Stream 1. Una situazione che alimenta le paura di recessione nel Vecchio Continente. Due fatti, spiegano analisti come Jeffrey Halley, di Oanda, hanno impattato negativamente sui mercati: il primo è l’energia dalla Russia (“al centro delle turbolenze in Europa”); il secondo è l’annuncio canadese di sabato, quando si è saputo che Ottawa avrebbe restituito alla Germania le turbine destinate al gasdotto Nord Stream per ridurre la crisi energetica con la Russia.

Ieri il gigante energetico russo Gazprom ha avviato una manutenzione di dieci giorni del gasdotto Nord Stream 1. Lasciando la Germania e altri paesi europei col fiato sospeso per vedere se dopo la manutenzione la fornitura di gas sarà ripristinata. La domanda chiave è se il gas tornerà dopo il 21 luglio. I mercati sembrano aver già preso una decisione“, spiega Halley. Mark Haefele, analista di Ubs, lo stop al gas russo in Europa causerà una recessione in tutta la zona euro con tre trimestri consecutivi di contrazione economica“.

L’economia Usa ha retto di più alla morsa dell’inflazione

Sarà dunque dura per la Bce rafforzare la propria politica monetaria per contrastare l’inflazione galoppante senza aggravare ancora la situazione economica. Al contrario, la Federal Reserve ha le mani più libere per continuare a aumentare i tassi. I dai sull’occupazione divulgati venerdì scorso hanno mostrato una economia Usa più in salute.

L’euro potrebbe continuare la sua caduta. Nella giornata di domani i dati sull’inflazione di Francia, Germania e Usa potrebbero aumentare le preoccupazioni dei mercati sul divario delle economie su entrambe le sponde dell’Oceano Atlantico. “Se l’inflazione Usa è più forte di quanto il mercato si aspetti, potrebbe avvantaggiare il dollaro”, ha detto Fawad Razaqzada, analista di Forex.com. “Gli investitori stanno lottando per superare la soglia simbolica della parità” e per portare l’euro al di sotto di questo livello, spiega Walid Koudmani, analista di Xtb. “Questo ritmo lento dimostra che si tratta di un movimento a lungo termine di vendita dell’euro e acquisto del dollaro, e non una manipolazione del mercato”, aggiunge Razaqzada.

L’euro non sta lottando solo contro il dollaro. La moneta unica deve confrontarsi anche col franco svizzero, altro asset rifugio. L’euro è scivolato fino a 0,9836 franchi svizzeri, il minimo dal 2015. E il dollaro spicca anche rispetto a altre valute considerate pericolanti: la sterlina inglese è crollata a 1,1807 dollari, il livello più basso toccato da marzo 2020, quando l’esplosione pandemia di Covid sul suolo europeo aveva portato la moneta britannica al livello più basso dal 1985.

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