Il virologo e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi, intervistato dall’AGI, preannuncia l’arrivo altre ondate a causa delle varianti.
Ma col tempo, aggiunge, il virus si diluirà in uno dei tanti coronavirus già conosciuti.
In continua salita il numero dei contagi da Omicron 5. Una tendenza che proseguirà per altre due settimane almeno, prima di una tregua, un calo e una nuova ondata. È lo scenario tratteggiato all’AGI dal virologo Fabrizio Pregliasco, che parla di un problema “tutt’altro che archiviato. Ci sarà questa ondata ma anche altre. La speranza è che non arrivano varianti molto cattive, e quindi che le prossime saranno come le onde provocate da un sasso lanciato nello stagno, con la tendenza a ridursi”.
Per Pregliasco la presenza di continue varianti del virus porta a escludere l’immunità di gregge. “Questo virus che si modifica e che è cosi instabile ci frega” proseguirà a fasi alterne. “Il nostro sistema immunitario – spiega Pregliasco – riconosce l’identikit del cattivo, ma se il cattivo si camuffa, lo riconosciamo con minore efficacia. La stessa cosa che avviene per il virus”.
Adesso la situazione – coi contagi che da giorni hanno superato la soglia dei 100 mila casi giornalieri – richiede un attento monitoraggio. “Il picco previsto sarà tra un paio di settimane, prima di fine luglio – precisa il virologo del Galeazzi – cui seguirà un calo e poi un’altra onda, magari più piccola e così via”.
Nel frattempo si sono riviste le code in farmacia per fare i tamponi e sono migliaia le persone rinchiuse in casa con febbre e mal di gola. Ci si chiese se possa fare qualcosa per salvare le vacanze estive. Pregliasco consiglia “tanto buon senso, cercando di ridurre le situazioni di rischio. E prendere atto che siamo in una fase di transizione ma con andamenti a onde, che rimarranno anche nel futuro“.
Appare anche illusorio, avverte l’esperto, credere “che se ci siamo contagiati adesso non accadrà nuovamente a settembre quando potrebbero arrivare nuove varianti e anche più pericolose”. Le nuove varianti che cominciano già a diffondersi altrove nel mondo, “schivano un po’ la protezione delle precedenti infezioni. La percentuale – che è molto ridotta rispetto al passato – di casi gravi è proprio legata a questo: la gran parte delle persone sono vaccinate, sono guarite dall’infezione. Una protezione parziale ce l’hanno soprattutto rispetto al rischio di un aggravamento”.
“La variate che ci preoccupa di più è la Ba5 e ne abbiamo già un’altra in linea, la Ba2.75. È sempre Omicron ma è diversa. Si capirà poi se sono importanti, se diventano prevalenti o meno”, rivela l’esperto. La Ba2.75, che arriva dall’India, si è già diffusa in Australia, Canada, Germania, Regno Unito e Nuova Zelanda. Il contagio, in questo caso, è cinque volte più veloce della variante Omicron 5.
“Questo – aggiunge il virologo – ci fa capire che ci saranno altre ondate, perché altre varianti arrivano, però poi via via questo virus si diluirà in uno dei tanti coronavirus che già conosciamo“.
Che prossime ondate di contagi possano portare a un nuovo lockdown in autunno, appare al momento un’ipotesi poco probabile, ma non impossibile, spiega Pregliasco: “Si spera di no, purtroppo il virus ha una sua tendenza evolutiva e ce la sta facendo vedere, è un po’ più buono seppure più contagioso. Ma non è intelligente, e quindi potrebbe continuare a modificarsi in malo modo e avere un’altra variante“, più pericolosa.
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