Delitto Willy, primi risarcimenti per i familiari del ragazzo

I fratelli Bianchi e gli altri due giovani imputati, Belleggia e Pincarelli, dovranno versare come risarcimento ai familiari di Willy la somma di 550 mila euro

Oltre alla condanna all’ergastolo per i fratelli Bianchi, il verdetto dello scorso 4 luglio ha sentenziato che i 4 imputati (quindi anche Mario Pincarelli e Francesco Belleggia) dovranno versare come risarcimento 200 mila euro al padre e alla madre di Willy Monteiro Duarte, e 150 mila euro alla sorella del 21 enne ucciso nel settembre 2020.

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La Corte d’Assise, infatti, «condanna gli imputati in solido inoltre, al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva che determina in euro 200mila per ciascun genitore ed in euro 150mila per la sorella rigettando le ulteriori richieste». Questo è un primo step verso il riconoscimento dei danni che la famiglia del 21enne ucciso ha subìto.

Ma non finisce qui. Dopo il processo, che si è basato sulle testimonianze di coloro che presero parte alla notte del 6 settembre 2020, in cui Willy perse la vita, ossia giovani presenti a Colleferro, i magistrati rimandano gli atti in Procura al fine di indagare sulle testimonianze deposte da Faiza Rouissi e Aldo Proietti.

Rouissi era colei che per prima raccontò ciò a cui aveva assistito:«Chi materialmente ha picchiato Willy è stato Gabriele Bianchi, che dapprima gli ha dato un calcio in pancia, quindi Willy si è accasciato a terra, dopodiché si è rialzato ed è stato nuovamente colpito da Gabriele. A questo punto Willy rovinava a terra e perdeva sangue dalla bocca», ha detto, come riportato nel verbale.

E su quel calcio ‘in pancia’ sarebbero scaturiti dei problemi. Questo perché in altre situazioni la ragazza avrebbe invece detto che si sarebbe trattato di un calcio «al petto», particolare non secondario per attribuire responsabilità nel processo.

Nel frattempo, i magistrati hanno stabilito tra tre mesi la deposizione delle ragioni del verdetto. L’avvocato dei fratelli Gabriele e Marco Bianchi, Massimiliano Pica, aveva annunciato che avrebbe fatto ricorso. «Chiederemo ai giudici della Corte d’Appello di disporre una nuova perizia che sia in grado di fare davvero luce sulle ferite inferte a Willy. Il processo di primo grado si è concluso senza che sia stata attribuita la paternità del calcio frontale che colpì il ragazzo».

Il verdetto

Lunedì scorso, 4 luglio, la sentenza di primo grado ha condannato i fratelli Marco e Gabriele Bianchi a trent’anni per l’omicidio di Willy, e Francesco Belleggia e Mario Pincarelli a 23 e 21 anni di prigione. Per tutti l’accusa è di omicidio volontario.

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