Distrutta una quantità enorme di edifici dai russi: scuole, università, asili, ospedali. Nel frattempo Mosca continua l’offensiva.
Prossimo obiettivo: la conquista della regione di Donetsk, quasi per la metà ancora in mano ucraina.
Dallo scoppio della guerra, il 24 febbraio, sono andati distrutti 800 mila edifici in Ucraina. La cifra è stata resa nota dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, durante il suo intervento in videoconferenza alla Conferenza di Lugano sulla ricostruzione dell’Ucraina.
“Sono state distrutte scuole, università, asili, pregiudicando il nostro sistema di istruzione”, ha detto Zelensky, “sono state colpite 79 unità ospedaliere”. Per il presidente ucraino, il bombardamento di obiettivi civili “non è tattica militare” quanto “il metodo di uno Stato terroristico che vuole affermare che la nostra scelta democratica non è realizzabile“. “Più di 12 milioni di ucraini sono stati costretti a diventare rifugiati o sfollati“, ha aggiunto Zelensky, “alcuni di loro torneranno anche se non avranno la casa nella stessa città, dopo questa guerra sarà difficile avere sensazione di casa”.
Mosca adesso punta alla conquista del Donetsk
Adesso Mosca mira a conquistare le città strategiche della regione di Donetsk, Kramatorsk e Sloviansk, attraverso la presa di Seversk, cittadina che si trova a una ventina di chilometri da Lysychansk. Lo afferma un esponente della repubblica filorussa di Lugansk, Vitaly Kiselev. Avere in mano Seversk, attaccata da due direzioni, permetterebbe alle forze russe di attaccare Kramatorsk e Sloviansk.
I russi l’altro ieri hanno infatti attaccato in forze la città di Slovyansk, dove ci sono stati almeno a 15 incendi in varie zone della città. Dopo aver conquistato il Lugansk, Mosca adesso cerca di fare lo stesso col Donetsk, dove Kiev ha il controllo del 45% del territorio, così da annettersi tutto il Donbass.
Sotto attacco anche altre zone della regione di Donetsk. Almeno nove civili sono morti e altri 25 sono rimasti feriti nei raid russi di ieri mattina. Lo comunica sul suo canale Telegram il governatore ucraino della regione, Pavlo Kyrylenko. “I russi hanno ucciso nove civili nella regione di Donetsk: sei a Slovyansk, uno ad Avdiivka, uno a Bakhmut e uno a Zaitseve. Tra le vittime c’erano due bambini: uno a Slovyansk e uno a Zaitseve. Altre 25 persone sono rimaste ferite”, ha scritto nel messaggio. Per Kyrylenko, “è attualmente impossibile determinare il numero esatto delle vittime a Mariupol e Volnovakha“, città del Donetsk già conquistate da Mosca nelle fasi precedenti della guerra.
Uccisi tre civili nella regione di Kharkiv
Dopo il ritiro dell’esercito ucraino da Lysychansk, “l’ultimo importante centro abitato dell’Oblast’ di Lugansk rimasto sotto il controllo ucraino”, secondo l’intelligence della Difesa britannica adesso “l’attenzione della Russia si sposterà quasi certamente sulla cattura della regione di Donetsk, la cui gran parte rimane sotto il controllo delle forze ucraine. I combattimenti per il Donbass sono stati logoranti ed è altamente improbabile che la situazione cambi nelle prossime settimane”, fanno sapere da Londra.
Ieri i bombardamenti russi hanno ucciso tre civili nella regione di Kharkiv. A denunciarlo è stato il capo del villaggio di Bezruky, non lontano dal confine tra Russia e Ucraina. Sono rimasti uccisi due uomini di 52 e 55 anni e una donna di 41. Ricoverata invece in ospedale un’altra donna di 81 anni.