A Roma grande corteo di protesta contro il Ddl concorrenza, manifestazioni in tutte le città italiane. La questione rimane la liberalizzazione delle licenze.
I tassisti italiani sono in sciopero per protestare contro l’articolo 10 del Ddl Concorrenza in studio da parte del governo. A Roma è partito un corteo da piazza della Repubblica, i circa mille manifestanti espongono un grande striscione con scritto “Tassisti italiani lavoratori del servizio pubblico“.
Le manifestazioni si svolgono anche nelle altre città italiane: a Napoli, Genova, Bologna e non solo i tassisti scendono in strada per difendere le loro licenze. “Draghi, non te lo chiede l’Europa, te lo chiede Uber” sono alcuni degli slogan che si sentono urlare.
Secondo i sindacati la manifestazione serve a “smentire le giustificazioni del governo che ha inserito nel Ddl Concorrenza Tpl (Trasporto pubblico locale non di linea), taxi e Ncc, ovvero servizi pubblici non compresi nei processi di liberalizzazione previsti dalla Bolkestein (direttiva dell’Unione Europea relativa ai servizi nel mercato europeo comune)“.
Numerosi i disagi per i cittadini costretti a lunghe code per usufruire del servizio e a fare i conti con le strade bloccate dalle proteste. Per il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, “I tassisti non hanno la nostra solidarietà perché hanno colpito in modo grave chi deve muoversi in città, peraltro in violazione della legge sulla garanzia degli scioperi. Non possiamo essere solidali con chi va contro un miglioramento della qualità dei servizi. Ai tassisti diciamo: fermate lo sciopero“.