La siccità ha colpito tutta Italia, nessuno dei nostri fiumi è immune alla crisi idrica che sta investendo il nostro Paese dovuta ai cambiamenti climatici sempre più evidenti sul pianeta.
Le temperature insolitamente alte, negli ultimi anni più che mai, hanno innalzato medie stagionali che ora si prevedono arriveranno a 1 e 2 gradi più della media a cui siamo abituati, prosciugando fiumi e laghi d’Italia. Una emergenza che richiede interventi immediati dalla comunità internazionale e sul nostro territorio nazionale.
La siccità è però iniziata già questo inverno, quando in Italia è caduta il 60% di neve e l’80% di pioggia in meno rispetto alle aspettative stagionali. A gennaio, per esempio, l’Arpa quantificava i millimetri di pioggia rilevati in 4,8 mentre negli scorsi anni erano stati in media 46 millimetri. L’inverno è stato molto caldo con una media stagionale di 1,7 gradi centrigradi in più.
IL PO A SECCO
A farne le spese tra i fiumi è stato soprattutto il Po che ha perso oltre il 30% del suo corso d’acqua. Come spiega Andrea Agapito Ludovici, responsabile acque di Wwf Italia “In realtà un po’ tutti i fiumi italiani sono in grave difficoltà. Ora il Po sta soffrendo ma se ci spostiamo in Veneto fiumi come il Brenta sono per lunghi tratti completamente asciutti. Il problema, oltre ovviamente ai cambiamenti climatici che si manifestano sempre con più frequenza, è la disponibilità d’acqua. Si assiste infatti a un generale decremento del volume annuale di acqua che defluisce a mare. Stiamo utilizzando più acqua di quanta ne disponiamo”.
LE REGIONI PIU’ COLPITE
La Lombardia ha dichiarato lo stato di emergenza dei sui tratti d’acqua, una crisi idrica che si prevede durerà almeno fino alla fine dell’estate. La Regione è sempre stata molto ricca di acqua dolce, un patrimonio che ha permesso uno sviluppo civile e industriale che ora rischia di essere minato.
In Emilia Romagna i fiumi Secchia ed Enza sono sotto il limite storico, a rischiare tra le regioni ora è i Lazio con i fiumi Tevere, Liri, Sacco e Aniene che registrano vistosi cali insieme ai laghi di Nemi e Bracciano. Tutte le regioni ora stanno disponendo piani di razionamento dell’acqua dolce e potabile con relativi controlli.