Sono sei le vittime della gigantesca valanga sulla Marmolada, ma ci sono anche 19 dispersi. Coinvolti alpinisti veneti e trentini, ma anche stranieri. Il bilancio delle vittime appare destinato a crescere.
Per tutta la notte i vigili del fuoco hanno presidiato la zona dell’incidente coi droni. Le ricerche di possibili sopravvissuti sono riprese in mattinata.
Sono sei i morti accertati finora nella maxi valanga di ieri sulla Marmolada. Quattro di loro sono stati identificati. Ci sono anche diciannove dispersi. Lo hanno confermato i soccorritori stamattina. I feriti invece sono otto, due dei quali in gravi condizioni. È il bilancio della strage fatto trapelare dagli inquirenti. Quando si è staccata la gigantesca valanga, sul ghiacciaio della Marmolada c’erano una trentina di persone. Ma al momento non si sa con certezza quanti tra loro siano effettivamente dispersi.
Sono una ventina le persone giunte a Canazei, tra parenti e familiari delle vittime e dei dispersi. Stando a quanto hanno fatto sapere gli inquirenti, sarebbe stati tutti identificati i proprietari delle sedici auto trovate ieri sera nei parcheggi vicini a Passo Fedaia. Di un’altra decina di veicoli parcheggiati invece sono ancora sconosciuti i proprietari, ai quali si cerca di risalire attraverso le targhe delle vetture. Le salme si trovano tutte al Palaghiaccio di Canazei, dove è stata allestita la camera ardente e dove i parenti possono procedere a riconoscere i corpi dei loro cari.
In mattinata era atteso anche l’arrivo del presidente del Consiglio Mario Draghi, ma il maltempo ha costretto a deviare a Trento l’elicottero che trasportava il premier. Nella città tridentina il presidente del Consiglio parteciperà a un vertice col governatore del Veneto Luca Zaia, quello della Provincia di Trento Maurizio Fugatti e col capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. L’obiettivo dell’incontro è fare il punto della situazione sull’incidente.
Si sa poco delle sei vittime: tre di loro sono italiani, uno della Repubblica Ceca, più un uomo e una donna ancora non identificati. Ma il bilancio appare destinato a crescere. Uno dei due vicentini deceduti è Davide Miotti, 51 anni, guida alpina di Tezze sul Brenta: gestiva dal 1998 il negozio di Tezze sul Brenta «Su e giù sport». Un punto di riferimento per gli amanti della montagna per la sua esperienza. Mentre l’altro vicentino scomparso è un giovane di 28 anni.
Tra i dispersi ci sono italiani, tedeschi, cechi. Ma non si escludono anche cittadini romeni. Uno dei dispersi si chiama Filippo Bari, 27 anni, di Malo. Prima del crollo del ghiacciaio aveva inviato una foto ai familiari per far vedere loro dove si trovava. Da quel momento non si è più saputo nulla di lui. I suoi familiari hanno lanciato un appello anche sui social.
Tra i dispersi ci sono altri alpinisti del Cai della sezione di Malo. Uno di loro era Davide Miotti. Dispersa anche la moglie Erica Campagnaro. Nessuna notizia anche di un altro uomo, sulla cinquantina, di Alba di Canazei. Mancano all’appello anche una donna e un ragazzo di Pergine Valsugana, in Trentino. La colossale valanga ha travolto infatti due cordate: una trentina e l’altra vicentina.
Tra i feriti c’è anche un vicentino, un 27enne residente a Barbarano Mossano. Dopo il recupero da parte dei soccorritori è stato trasferito per le cure all’ospedale Santa Chiara di Trento. Invece uno dei due feriti gravi è stato trasferito all’ospedale di Treviso dopo le prime valutazioni a Belluno. Adesso è in condizioni stabili, riferisce l’Ulss n.2. È ancora incosciente e dunque non è ancora stato possibile identificarlo: l’ospedale ha fatto trapelare che ha un importante edema cerebrale e lesioni agli organi interni.
Si trovano invece a Trento quattro dei feriti: due di loro sono in rianimazione e gli altri due (meno gravi) sono in reparto. Si tratta di una 29enne di Pergine Valsugana, finita in rianimazione, e di una 51enne di Como, in reparto. Ci sono poi un uomo di 27 anni di Barbarano Mossano (Vicenza), portato inizialmente in ospedale a Cavalese, poi lo hanno trasferito al Santa Chiara di Trento, e un 33enne di Pergine Valsugana, inizialmente era stato portato a Bolzano.
Nell’elenco ufficiale dei feriti ci sono anche due tedeschi: un 67enne ricoverato in terapia intensiva e una sua connazionale di 58 anni. Sono entrambi in prognosi riservata.
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