Clamorosa rivelazione del giornalista Franco Bechis: se Putin continuerà a tagliare il gas, l’Italia potrebbe varare un piano di emergenza che preveda lo stop a ogni industria per due ore.
Se la crisi energetica dovesse continuare, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani avrebbe pronto un piano di emergenza per contenere i consumi molto duro che prevede il buio totale nelle città italiane dalle 4 alle 6 del mattino per le prossime settimane.
La notizia è stata diffusa durante la trasmissione Quarta Repubblica e a spiegarla è il giornalista Franco Bechis, anticipando quanto pubblicato questa mattina sul quotidiano Verità&Affari. “La decisione di Putin di tagliare all’Italia il 50% delle forniture di gas, senza preavviso, da un giorno all’altro, ha fatto scattare l’allarme rosso. In caso di ulteriori tagli, infatti, si attiverebbe il piano di emergenza messo in atto dal ministro” si legge nell’articolo.
Secondo Bechis dunque “la prima misura in quel caso sarà lo spegnimento dell’illuminazione pubblica in tutti i comuni italiani fra le 4 e le 6 del mattino, con il rischio di far venir meno la sicurezza e di facilitare il lavoro agli scassinatori e ai topi di appartamento“.
A RISCHIO LE INDUSTRIE
Questa misura andrebbe inoltre a danneggiare seriamente l’industria italiana, la decisione potrebbe avere effetti devastanti soprattutto su alcuni settori. “Dovranno essere fermati gli impianti che lavorano in ciclo continuo, 24 ore al giorno“.
Non sarebbero dunque sufficienti le misure di austerità e troppi complicato disporre controlli a tappeto. Per risparmiare energia meglio fermare le industrie, quelle maggiormente coinvolti sono le cartiere, gli stabilimenti tessili e siderurgici che più utilizzano la produzione a catena. Al momento il piano sarebbe solo una bozza e non ci sono conferme da parte del Ministero.
Inoltre governo starebbe varando “eventuali ammortizzatori sociali che dovessero essere necessari per le squadre di lavoratori notturni“. Sebbene il ministro Cingolani “ha in ogni momento pieni poteri per dare il via alla parziale austerità” in questo a causa degli “accordi di Eni con altri paesi l’emergenza non si è ancora creata“.