Allarme siccità, la pioggia non basta a salvare le coltivazioni. Il sistema di irrigazione è in crisi, e mentre si cercano soluzioni alternative per tamponare la situazione, i prezzi di frutta e verdura vanno alle stelle.
Sebbene al Nord gli effetti dell’anticiclone africano Caronte siano stati smorzati da fenomeni temporaleschi consistenti, “le piogge delle scorse ore non devono trarre in inganno”. Sono infatti solo “utili a ristorare il territorio”, concedendo “qualche giorno di tregua alla grande siccità, che sta colpendo ampie zone del Paese”, ha spiegato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio (ANBI).
Raggiunto dall’AGI, Vincenzi ha poi sottolineato come la grave siccità abbia messo a rischio “la produzione agricola della Lombardia, regione leader per valore economico del settore primario”. Ed è per questo che, aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, “sono ormai inevitabili misure straordinarie” per affrontare l’emergenza.
Misure e soluzioni all’emergenza siccità
“Deroghe ai livelli di regolazione dei laghi, ma soprattutto la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale con l’attivazione di una cabina di regia sotto il coordinamento anche impositivo della Protezione Civile”: queste sono le misure straordinarie richieste da Gargano, sempre in attesa di decisioni e delle misure proposte e avanzate invece dal Governo.
Dal canto loro, i Consorzi di bonifica continuano a fare quanto possibile per contrastare la siccità, affidandosi anche a nuove tecniche innovative.
Un esempio è quanto messo in atto dal Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, che sta “riciclando l’acqua” tramite dieci pompe provvisorie. Queste infatti, associate allo spegnimento di alcuni impianti, stanno reimmettendo la risorsa idrica nella rete di canali, operando un recupero straordinario che permette di mantenere i livelli idrici compatibili con il servizio irriguo.
Una soluzione eccezionale, ma che al tempo stesso può soltanto essere temporanea. “Difficilmente potrà essere mantenuta, se i livelli del Po riprenderanno a calare e se non vi sarà la collaborazione di tutti gli utenti”, ha infatti evidenziato Stefano Calderoni, Presidente dell’ente consortile e Vicepresidente ANBI.
Allarme anche per il Lazio
Il Consorzio Anbi lancia l’allarme, però, anche sulla situazione del Lazio, che nel dossier viene definita “drammatica”. Dall’inizio dell’anno nella Capitale è piovuto il 63% in meno, mentre nella provincia si sono già registrati 496 incendi, che hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco. Andrea Renna, Direttore Generale di ANBI Lazio, ha spiegato all’AGI che il fiume Tevere sta calando di ben 5 centimetri al giorno, mentre nelle province di Latina, Rieti, Viterbo e Frosinone, l’irrigazione nei campi avviene a giornate alterne.
Una situazione talmente preoccupante che la Regione Lazio ha decretato lo stato di calamità. Se già il Tevere è ai minimi storici rispetto al 2017, l’Aniene si trova ad oggi dimezzato rispetto alla portata media, mentre i fiumi Liri e Sacco segnano il dato più basso degli anni recenti. E anche i laghi se la passano male: Nemi è di oltre 1 metro più basso del 2021, mentre Bracciano è sceso di 32 centimetri rispetto al livello dello scorso anno.
“Questo tipo di problematiche solitamente si registravano ad agosto, e poi con l’autunno arrivavano le piogge. Ora a fine giugno è già piena emergenza. Se nelle prossime settimane non pioverà dovremmo arrivare al razionamento, una cosa che non accade da almeno 50 anni”, ha spiegato Renna. E se l’acqua mette in crisi il sistema di irrigazione, il prezzo delle verdure schizza conseguentemente alle stelle.