Nuove dichiarazioni del tutto “pro NATO” del ministro Di Maio, che da desideroso di “cambiare la NATO” è oggi diventato uno dei più forti sostenitori dell’Alleanza Atlantica.
Con l’ingresso di Svezia e Finlandia “la Nato è più forte”: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenendo ieri a un Public forum a margine del vertice dell’Alleanza a Madrid insieme alla collega svedese Ann Linde ed a quella francese Catherine Colonna. Ma non è tutto.
“In questi mesi abbiamo affrontato molte sfide insieme e dobbiamo continuare a lavorare insieme”, ha spiegato il ministro, sottolineando come l’ingresso di nuovi Paesi nella Nato è “l’effetto delle decisioni di Putin contro l’Ucraina”. “Dobbiamo evitare di dare argomenti alla propaganda russa” ha aggiunto Luigi Di Maio, sottolineando che l’Alleanza “non è solo per difenderci a livello militare: siamo un’alleanza basata su valori comuni, e dobbiamo difendere i nostri valori ogni giorno“. Ed ancora: “Quando parliamo di unità interna dei paesi della Nato, è molto importante – ha proseguito – Perché quando ci sono partiti politici, associazioni, rappresentanti delle istituzioni che danno alla propaganda russa l’opportunità di usare delle frasi, delle dichiarazioni, per spiegare a tutto il mondo che persino nella comunità occidentale, nella comunità della Nato, ci sono persone che sono contro l’Ucraina o contro Zelensky, produciamo un impatto sul consenso che Putin ha in Russia: il quale usa questa propaganda per sostenere e alimentare il consenso per sé stesso e per giustificare in qualche modo la guerra che sta muovendo contro l’Ucraina”. Parole chiarissime e coerenti con il profilo politico che Di Maio sta definendo sempre più chiaramente negli ultimi mesi. Ma la sua posizione sulla NATO (e non solo) non è sempre stata questa.
Ad esempio, in un video del 2017 che in questi giorni è ovviamente tornato a circolare, Luigi Di Maio si esprimeva in maniera ben diversa: “La nostra posizione sulla NATO è sempre stata coerente”, dichiarava ad un giornalista. “Andare oltre la NATO, non uscire dalla NATO. Cambiare il livello di impegno, perchè in questo momento siamo dei pazzi a portare le nostre truppe al confine con la Russia“. Al netto delle contorsioni dialettiche tipiche della politica e volte a giustificare tutto ed il contrario di tutto, le due posizioni sono molto diverse, se non addirittura antitetiche. Con buona pace degli elettori del Movimento 5 Stelle, che probabilmente nell’ormai lontanissimo 2017 mai si sarebbero immaginato un Di Maio atlantista al 100%.
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