Crisi siccità, il mare risale il Po per oltre 30 km. Acqua salata mai a questi livelli

Il Po sta attraversando la peggiore siccità degli ultimi 70 anni, con l’acqua salata del mare che risale dal Delta.

Il cuneo salino, infatti, è penetrato a oltre 30 chilometri dalla Costa Adriatica facendo segnare un nuovo record in negativo.

Il cosiddetto «cuneo salino» è già arrivato a 30,6 km. Un’avanzata inesorabile. Il cuneo salino indica quanto l’acqua del mare è risalita nel delta del Po. È uno degli indicatori più evidenti del grado di sofferenza del Po, uno dei simboli della grande siccità che sta colpendo l’Italia.

Anche due anni fa eravamo arrivati a questi livelli di acqua salmastra nel Grande fiume. «La differenza è che prima avveniva a fine estate, ora invece siamo solo all’inizio: quando la stagione irrigua è appena iniziata e andiamo incontro a mesi interi senza precipitazioni», rivela al ‘Corriere della Sera’ uno sconsolato Meuccio Berselli, segretario dell’Autorità di bacino del Po.

Prelievi eccessivi per fini irrigui

«I prelievi a fini irrigui non sono stati effettuati nella misura del 20% come stabilito, ma addirittura sono aumentati del 10%», ha rivelato Berselli. Se i livelli di prelievo fossero stati osservati avrebbero permesso alle piogge degli ultimi due giorni di arginare, almeno un po’, l’entrata di acqua salmastra nel fiume. Anche se «in ogni caso — spiega Berselli — la pioggia e il leggero incremento di portata non risolvono il problema del pesantissimo deficit esistente ma, al massimo, ci fanno guadagnare appena una decina di giorni».

Il tiro alla fune tra acqua dolce e acqua salmastra

Il Po a secco. Il fiume sta attraversando la peggiore siccità degli ultimi 70 anni – Meteoweek

Il punto è che minore è la portata d’acqua dolce, più avanza l’acqua salmastra proveniente dal mare. E senza precipitazioni, per arginare la progressione del cuneo salino resta solo una soluzione: limitare i consumi a fini agricoli. Berselli non punta il dito contro nessuno, ma si appella al senso di responsabilità di tutti per scongiurare danni ancora più ingenti. «Se non sosteniamo una portata dignitosa nella parte finale del fiume — avverte Berselli è a rischio la fornitura idrica in un’area tra Ferrara, Ravenna e Rovigo, in cui 750 mila persone la utilizzano per usi domestici attraverso il potabilizzatore. L’avanzata dell’acqua salmastra potrebbe poi bruciare intere coltivazioni, mentre noi rischiamo di essere pure sanzionati dall’Ue che ci chiede interventi di mitigazione del danno».

Oltretutto potremmo non aver ancora visto il peggio: «Dieci giorni fa il cuneo salino era a 21 chilometri: in poco tempo è risalito di 10 chilometri. Visto che ci attendono ancora settimane di alte temperature e niente pioggia, temiamo che il record debba essere ritoccato».

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