Pare sia stata portata allo scoperto una truffa ai danni di alcuni “vip” romani, raggirati con gli investimenti in criptovalute Hu. Dopo la promessa dei guadagni facili, chi era dietro al sistema è sparito con tutti i soldi.
Si sospetta una nuova truffa che vede vittime alcuni investitori vip di Roma Nord. Sotto la promessa di guadagni facili, si sarebbero affidati ad alcuni “professionisti”, portando dunque i loro risparmi in un sistema piramidale di investimenti a catena e puntando su depositi di criptovalute.
In buona sostanza, in cambio di un generoso deposito di soldi, gli investitori avrebbero ottenuto un portafoglio di monete virtuali chiamate Hu, e ottenendo così una membership all’interno del sistema. In uno schema, però, che pare ricalcare lo schema di Charles Ponzi, noto truffatore degli anni Venti, e già usato dal banchiere statunitense Bernie Madoff per mettere a segno una delle più grandi frodi finanziarie.
Come funzionerebbe lo schema della truffa
I nuovi entrati nella struttura piramidale ricevevano subito una prima tranche dei loro presunti interessi, maturati con gli investimenti effettuati in criptovalute. Ma i soldi ottenuti, però, non sarebbero stati altro che i soldi investiti dai nuovi adepti, che garantivano dunque i primi facili e presunti guadagni. Uno schema che proseguiva man mano che nuovi investitori entravano nel sistema, ma che per questo, rischia di far finire tutti sul lastrico. Quando il flusso di nuovi adepti salta, infatti, salta tutta la piramide.
Ad interloquire con gli gli investitori, spiega Il Messaggero, era un canale Telegram, attualmente risultato chiuso. Senza più nessun riferimento, sono ora preoccupati i professionisti e gli imprenditori, tutti tra i 40 e i 50 anni, della Roma bene. Il reclutamento, spiegano, avveniva tra partita di padel e un aperitivo, amplificato da un passaparola e dalla pubblicità, condita da piattaforme e video realizzati ad hoc. Ad attirarli, l’idea di investire sula “moneta del futuro”, le criptovalute.
Ma le preoccupazioni, oltre a quelle legate alla perdita dei soldi, si legano anche alle possibili sanzioni penali. Come spiegato da un tributarista, “nello stesso momento in cui da investitore si passa a proporre ad altri di capitalizzare il proprio denaro, si incorre nell’esercizio abusivo della professione. Per gestire i soldi, infatti, ci vogliono autorizzazioni o l’iscrizione all’albo dei consulenti finanziari. Ecco perché molti hanno paura anche a denunciare di essere stati truffati”.