La Russia è andata in default. Da tempo se ne parlava e finalmente è successo.
Ma ovviamente i correntisti italiani sono veramente spaventati perché come è ampiamente noto le banche italiane sono fortemente esposte in Russia.
Cerchiamo di capire per bene che cosa sta succedendo e che cosa rischiano anche e correntisti.
Cosa rischiano le banche
Le banche italiane sono fortemente esposte nel paese di Putin.
Questo significa che hanno numerosi crediti nei confronti di questo paese che oggi è oggetto di dure sanzioni internazionali. Per mesi si è detto che se la Russia effettivamente fosse andata in default per le banche italiane sarebbe stato veramente problematico. Il rischio è che tutti questi crediti comincino a valere veramente poco o magari nulla e che per le banche sia una vera stangata. Ma in realtà quello che è successo in Russia non è un vero e proprio default. Infatti le autorità occidentali stanno dichiarando la Russia in default perché inadempiente nei confronti di alcuni pagamenti che scadevano a maggio e che oggi vedono aspirare anche il termine di garanzia dei 30 giorni.
Che succede in Russia
Ma in realtà la Russia ha tutti i mezzi per pagare queste scadenze, semplicemente è l’embargo posto dall’occidente che tecnicamente le impedisce di pagare queste cifre. Dunque possiamo ben dire che la Russia oggi ha tutti i mezzi per pagare i suoi creditori anche perché sta incassando tantissimo da gas e petrolio. In questo caso sono i creditori che stanno bloccando il pagamento creando in Russia è una sorta di default artificiale.
La situazione dei correntisti
Infatti le autorità russe hanno vivacemente protestato contro questa questione del default sostenendo che il paese è assolutamente in grado di pagare e sarebbe pronto a farlo in qualsiasi momento. Grazie alla vendita massiccia di gas all’Europa ma soprattutto alla Cina e all’india che acquistano anche petrolio in grandissima quantità, la Russia sta introitando tanto e quindi non è certo in difficoltà. D’altra parte questo default virtuale non ha veri effetti sull’economia russa, di conseguenza anche l’impatto sulle Banche italiane è più teorico che concreto.