Matias, ucciso a 10 anni da suo padre:«Ero ubriaco e lui urlava, così l’ho fatto smettere»

Il decesso del piccolo Matias, 10 anni, assassinato a Vetralla il 16 novembre scorso, aveva scioccato il nostro Paese. A ucciderlo il padre, che ha confessato il delitto davanti al pm 

Il decesso del piccolo Matias, 10 anni, assassinato a Vetralla il 16 novembre 2021, aveva lasciato sconvolta l’Italia intera. A ucciderlo il padre, Mirko Tomkow, che al pm ha confessato il delitto. L’uomo avrebbe replicato, alla domanda se fosse stato lui a togliere la vita al bimbo: «ero ubriaco, forse sì».

Omicidio Matias-meteoweek.com

Il cadavere del bambino fu scoperto dalla madre, dentro il cassettone del letto matrimoniale e con in viso il nastro adesivo. Mirko Tomkow, 45 anni, polacco, non doveva trovarsi in quell’abitazione poiché vi era un veto imposto dal magistrato. «Sapevo che non potevo avvicinarmi, ma avevo bevuto tanto ed ero nervoso. Sono entrato in casa e non c’era nessuno. Con un coltello della cucina ho aperto la porta della soffitta. Ho fumato, bevuto e aspettato. Mentre ero lì ho sentito le ruote dello zaino di mio figlio che sbattevano sui gradini e sono sceso», ha detto al pm.

Poi ha spiegato che suo figlio, quando lo ha trovato in casa, ha gridato:«Vai via, non puoi stare qui». A quel punto, Tomkow afferma che «mentre gridava il suo telefono non smetteva di suonare. Io ero nervoso, così l’ho scaraventato a terra e messo nel lavandino del bagno. Matias però continuava a gridare. Era arrabbiato per il cellulare. Era fastidioso. Per farlo smettere ho preso lo scotch e glielo ho avvolto su tutta la faccia. Non parlava più».

E ancora, l’agghiacciante racconto dell’uomo:«Matias gridava perché io gli avevo rotto il telefono. Ero ubriaco e quelle urla mi davano fastidio. Prima gli ho messo una mano su naso e bocca per non farlo strillare, poi ho preso lo scotch sopra la caldaia. Quando era fermo sono andato ad aprire il cassettone e l’ho messo dentro. Non si muoveva più. A quel punto sono tornato in soffitta a fumare. Poi ho preso la benzina e l’ho sparsa per tutta la casa. Il coltello l’ho preso alla fine, ma non mi ricordo».

L’uomo dice di non rammentare di aver colpito il bambino con un coltello, causandogli una ferita al mento, al collo e al cuore e cosa lo abbia spinto a spargere benzina per tutto l’appartamento. «Non lo so se volevo bruciare tutto, ero solo molto ubriaco. Sono stato molto arrabbiato quando il giudice mi ha allontanato dalla casa e dalla mia famiglia per maltrattamenti. Io non avevo mai fatto del male a mia moglie e al bambino. Non l’ho mai minacciata di darle fuoco o di ucciderla». Ieri la madre di Matias avrebbe dovuto deporre, ma non succederà, in modo da evitare altri traumi.

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