Il G7 ha raggiunto un’intesa per studiare un “price cap” per l’energia russa. Il vertice dei sette grandi ha accolto la proposta avanzata dal governo italiano.
Dopo l’incontro bavarese si apre a Madrid il summit della Nato. Resta alta la tensione con la Russia di Putin.
Il G7 appoggia la posizione statunitense di dare un tetto al prezzo del petrolio russo e sostiene quella italiana sul prezzo del gas. I rappresentanti diplomatici – gli sherpa – hanno trovato il punto d’accordo sul conferire un mandato urgente ai ministri dell’energia del G7 per studiare come applicare il price cap sull’energia russa. Un progresso, dunque, rispetto alla decisione del Consiglio europeo di Bruxelles che aveva indicato ottobre come riferimento.
Lo scopo è dare un taglio alle entrate di Mosca derivanti dagli idrocarburi. Da qui la volontà di dare un giro di vite da vagliare successivamente per capire la praticabilità dell’operazione. Saranno coinvolti anche i maggiori player internazionali dei mercati energetici (come Opec e Aiea). Oggi si chiude il summit che si tiene al castello di Elmau, in Baviera. Alle 10 il presidente americano Joe Biden ha incontrato a margine del G7 il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier britannico, Boris Johnson. Nella giornata di ieri i leader che hanno preso parte al vertice hanno duramente condannato il raid missilistico russo al centro commerciale di Kremenchuk. Il presidente ucraino Zelensky ha chiesto di inserire la Russia nella lista degli Stati sponsor del terrorismo.
Il primo ministro italiano Draghi in tarda mattinata ha tenuto una conferenza stampa alla fine dei lavori del G7. Poi Draghi volerà a Madrid per prendere parte al vertice della Nato dove Biden potrebbe, tra le altre cose, annunciare il rafforzamento della presenza di soldati americani in Polonia.
Mosca nel frattempo ha alzato la voce. “Per noi la Crimea fa parte della Russia, e questo per sempre. Qualsiasi tentativo di invadere la Crimea – ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev – equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro il nostro paese. Se uno stato membro della Nato facesse una mossa simile, porterebbe a un conflitto contro l’intera Alleanza del Nord Atlantico, alla terza guerra mondiale, a un totale disastro”.
Il segretario generale dell’Allenza Atlantica, Jens Stoltenberg, ha ribadito per telefono al presidente ucraino Zelensky il supporto della Nato dell’alleanza a Kiev. Un supporto che sarà intensificato “ora e a lungo termine”.
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