L’ex sindaco di Verona parla dell’harakiri politico del centrodestra che ha favorito la vittoria di Damiano Tommasi alle comunali veronesi.
Toisi mette i puntini sulle ‘i” e punta il dito sulla strategia suicida di Federico Sboarina.
Al ballottaggio, il 23% dei consensi ottenuti da Flavio Tosi al primo turno delle elezioni comunali veronesi è andato “una parte a Tommasi, una parte a Sboarina, una terza non è andata al seggio: sono tre fette identiche“. Lo afferma lo stesso Tosi, ora passato a Forza Italia dopo aver amministrato per un decennio la città scaligera con la Lega, intervistato da ‘la Repubblica’ dopo le amministrative che hanno visto trionfare Damiano Tommasi.
Tosi non rivela a chi ha dato il suo voto: “Il voto è segreto”, risponde l’ex sindaco: “L’importante è la presa di posizione pubblica. Siamo di centrodestra, non aiutiamo il centrosinistra, ma mettiamo i ‘puntini sulle i’ a Sboarina”. Sulle ragioni per cui il sindaco uscente, Federico Sboarina, ha rifiutato di ‘apparentarsi’ al ballottaggio, Tosi racconta: “Gli ho mandato un ultimo messaggio alle ore 22 del 18 giugno, a ridosso della scadenza dei termini per allearci. Risposta: ‘Adesso la priorità è dare meno voti alla sinistra’. Una risposta surreale“.
“Sboarina non ha governato bene – spiega Tosi – Lo sapevano anche Fratelli d’Italia e la Lega. Infatti Salvini voleva appoggiare me, pure la base leghista premeva, ma Zaia si è opposto”. Tosi infine sposta il focus della sua analisi sulle alleanze a livello nazionale: “La Lega dovrebbe smarcarsi da Fratelli d’Italia e allearsi con Forza Italia. Meloni è come Le Pen: ha tanti voti, ma è destinata a perdere”, conclude l’ex primo cittadino veronese.