Il sottosegretario alla Salute afferma la situazione è molto diversa rispetto a un anno fa, ma serviranno nuove vaccinazioni preventive contro il virus
Pierpaolo Sileri fa il punto sulla situazione Covid in Italia, considerando l’aumento dei contagi delle ultime settimane e il possibile avvio di una nuova campagna vaccinale con l’arrivo dell’autunno.
Secondo il sottosegretario alla Salute, durante una intervista rilasciata in radio in questo fine settimana, l’aumento dei contagi “non credo possa portare a nuove restrizioni“. Per Sileri il fatto che una larghissima parte dei cittadini italiani abbia ricorso alla vaccinazione ha creato una situazione molto diversa e sicuramente meno preoccupante rispetto a quella vissuta lo scorso anno. Nonostante ciò il vaccino anti-Covid va aggiornato e bisognerà ricorrere a nuove inoculazioni preventive per combattere il virus.
“I numeri delle infezioni stanno salendo, ma negli altri paesi europei dove questa ondata è arrivata prima dell’Italia i casi si stanno stabilizzando, il che ci porta a pensare che anche questa ondata come le precedenti avrà una durata di qualche settimana e poi andrà a spegnersi – afferma Sileri -. Con l’aumento dei casi è logico che salgano proporzionalmente anche i ricoveri, ma oggi ci troviamo in una situazione completamente diversa da quella dell’anno scorso: quasi 50 milioni di italiani hanno completato il ciclo vaccinale, 40 milioni hanno fatto anche la terza dose, e per chi è vaccinato sappiamo che le forme gravi della malattia sono molto meno probabili. Il virus è mutato: alcuni esperti ritengono che Omicron vada considerato un virus diverso dal SARS-CoV-2, meno aggressivo anche se più contagioso, ma ad essere cambiato è anche il profilo immunologico della popolazione, che in questi due anni ha conosciuto il virus, o naturalmente attraverso l’infezione, o artificialmente con la vaccinazione, o con entrambi”.
E infine sui vaccini: “Già oggi un secondo richiamo è indicato per gli over 80 e per i pazienti con fragilità, ed in autunno, con la disponibilità di un vaccino aggiornato alle varianti prevalenti, si potrà avviare una campagna vaccinale preventiva simile a quella anti-influenzale, ma con una raccomandazione più forte per le categorie a rischio vista la maggiore severità e contagiosità del Covid rispetto all’influenza. In una prospettiva di endemia, ovvero di convivenza col virus, credo che questa diventerà la prassi: una dose di richiamo ogni anno all’inizio della stagione fredda”.