Tridico (Inps): “Ci vuole riscatto gratuito della laurea: incentiva giovani a studiare”

Il presidente dell’Inps torna a rilanciare l’idea del riscatto gratuito degli anni dell’università. Per incentivare i giovani a studiare.

Una misura che servirebbe a colmare il gap con l’Europa. In Italia una delle percentuali più basse di laureati del Vecchio continente.

Si torna a discutere del riscatto gratuito della laurea. A riaprire la discussione, durante il Festival del Lavoro di Bologna, è stato ancora il presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Può servire a incentivare i ragazzi a studiare. Una manovra necessaria in un Paese dove, ricorda Tridico, la quota dei laureati è la più bassa in Europa dopo quella della Romania. Per il presidente dell’Inps “si tratta di un intervento importante che necessita di risorse importanti”. Che l’Inps stima in circa quattro miliardi l’anno. Tanto costerebbe la misura allo Stato.

“C’è da fare un intervento importante che ovviamente necessita di risorse importanti, quello della copertura di quel periodo formativo su base contributiva in modo che si possa, come avviene in Germania, riscattare la laurea in modo gratuito“, ha spiegato Tridico. “Ora abbiamo il riscatto light che è un passo avanti, si riscatta la laurea nel modello contributivo con 20-22mila euro. Riscattare la laurea vorrebbe dire incentivare i giovani a studiare, ha aggiunto il presidente dell’Inps.

Quanto costa adesso riscattare la laurea

Adesso riscattare la laurea sulla base dell’importo contributivo minimo costa 5.360 euro per ogni anno di durata del corso di laurea. Il che vuol dire circa 15mila euro per una laurea triennale e 21 mila per una quadriennale. A usufruire del riscatto può essere solo chi ha il metodo di calcolo contributivo. Con un vantaggio per gli anni di contributi. Ma l’assegno è calcolato sulla base di quanto versato per quegli anni.

Il confronto con l’Europa

Lo scopo di una misura come il riscatto gratuito della laurea sarebbe quello di aumentare la percentuale dei laureati in Italia. Nel 2021 i laureati italiani tra i 25 e i 64 anni costituivano il 20% della popolazione, contro una media europea del 33,4%. Un dato, quello del 2021, pure in lieve discesa rispetto al 2020, quando raggiungeva il 20,1%. Mentre tra i 25 e i 29 anni i laureati in Italia rappresentano il 29,8% della popolazione, contro il 40,6% in Europa.

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