Un prete denuncia:«Minacce ai fedeli mentre pregano»

Un sacerdote denuncia diversi episodi di accattonaggio, fenomeno che si trasforma anche in comportamenti minacciosi

Richieste insistenti di denaro ai fedeli, scampanellate frequenti alle porte delle parrocchie, e talvolta pure comportamenti minacciosi, come nel caso di una donna che in una chiesa di Pordenone si è sentita minacciare:«Ti aspetto fuori», come riporta Il Gazzettino.

accattonaggio molesto-meteoweek.com

I Daspo urbani che la polizia locale ha notificato vanno a contrastare il fenomeno dell’accattonaggio molesto, che vede coinvolte diverse aree, in particolare sotto i portici del centro e nelle chiese, tant’è che parecchi parroci negli ultimi tempi hanno dovuto avere a che fare con persone che nell’orario delle messe impediscono l’entrata in chiesa ai fedeli o entrano nel bel mezzo delle funzioni religiose, arrecando disturbo.

I parroci non toccano questo tema volentieri, ma vi sono episodi che sarebbero occorsi in diversi posti sacri. «I miei problemi più grossi  sono dovuti a persone che entravano in chiesa e disturbavano i fedeli. Insistevano e minacciavano rivolgendo anche frasi come ti aspetto fuori a una donna che aveva gentilmente respinto le loro richieste di soldi», spiega un sacerdote.

Da quanto si apprende da alcune testimonianze, coloro che in genere chiedono l’elemosina in modo insistente, talvolta mostrando foto di gente mutilata o con ferite e parlano di familiari che necessitano cure mediche, sarebbero tutte persone che provengono da fuori città, il che andrebbe a confermare l’ipotesi secondo cui, dietro questo fenomeno, potrebbero esserci organizzazioni criminali che si servono di questa gente costringendola a chiedere l’elemosina.

Il sacerdote spiega:«Se posso aiutare, lo faccio, ma chi chiede deve rispettare le condizioni e le possibilità di chi è disponibile a dare una mano. Se una persona vuole un panino glielo faccio, se mi chiede una spesa, lo aiuto per quanto possibile, ma qui si tratta di richieste di soldi. Quando le persone vengono qua in chiesa, hanno bisogno di quiete, di ritrovarsi con se stesse, di pregare. Non è il caso di entrare e, per di più, minacciare». 

Il ruolo dei parroci, in questi contesti, diventa non semplice, complicato:«Le persone hanno il diritto di essere tutelate: quelle che sono in chiesa e anche io, che della chiesa sono il responsabile. Non posso essere sempre lì a richiamare quelli che si introducono in chiesa.

E invece devo stare tutti i momenti in chiesa a vigilare. Io ho cercato di mantenere l’ordine, di spiegare che gli spazi della chiesa sono per la preghiera e per il rispetto delle persone, non sono un luogo per altre attività. Non è possibile che la gente venga importunata continuamente e anche minacciata».

Negli anni in cui c’era l’amministrazione Ciriani furono lanciate due campagne per contrastare il racket organizzato esortando a dare gli aiuti alle associazioni locali, con manifesti nei luoghi dove questo fenomeno è più frequente, come supermercati e chiese.

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