L’uomo aveva un’attività specializzata nel lavorare il metallo. Il triste episodio si è verificato a Paese, in provincia di Treviso.
Un uomo di 56 anni di Paese, in provincia di Treviso, si è suicidato perché la sua impresa era in crisi. Un dramma occorso all’interno della sua stessa azienda, che era specializzata nel lavorare il metallo.
Questo contesto ricorda la crisi del 2008 che aveva portato al gesto estremo decine di imprenditori, disperati perché non riuscivano più a portare avanti le proprie aziende. E adesso, con la pandemia ancora in corso, con il conflitto tra Russia e Ucraina che non intende fermarsi, i rincari energetici ecc., quell’incubo torna a prospettarsi.
Per l’uomo, far sì che tutti i conti quadrassero era divenuto molto complicato. Tra clienti che non pagavano, fornitori a cui dare il corrispettivo per le materie prime e i rincari energetici, l’uomo era forse giunto a un bivio. E a quel punto ha deciso di togliersi la vita, proprio all’interno della sua impresa.
Il 56enne si è suicidato giovedì scorso, 23 giugno. Il suo cadavere è stato rinvenuto intorno alle ore 20:30, l’ora in cui è partita una telefonata al 118. L’ambulanza è subito intervenuta ma purtroppo, per l’imprenditore era già finita. Il medico ha solo potuto dare conferma dell’avvenuto decesso.
Sul posto sono sopraggiunti i carabinieri che hanno eseguito tutti gli accertamenti del caso. Le circostanze del delitto non sembrano lasciare perplessità: l’uomo si è suicidato. E le ragioni sono da ritrovare nelle difficoltà economiche che stava vivendo, come accertato dai carabinieri.
Grande il dolore di moglie e figli, a cui tutta la comunità di Paese esprime la propria vicinanza. La sindaca di Paese, Katia Uberti, ha detto:«È uno choc. Siamo vicini alla famiglia. Va assolutamente scongiurata la spirale di morte che la crisi del 2008 ha portato con sé».
Dello stesso parere è Mario Pozza, presidente Camera Commercio Treviso e Belluno:«Abbiamo attivato degli sportelli di sostegno e degli strumenti proprio per evitare questi drammi. Uno degli strumenti a disposizione delle imprese in difficoltà è l’organismo di risoluzione della crisi, attivo da novembre. Si tratta di un pool di professionisti che sono in grado di affiancare gli imprenditori in difficoltà. Sono preparati ad affrontare queste situazioni e possono rappresentare un valido aiuto».
Pozza esorta a rivolgersi agli appositi sportelli e a chiedere aiuto alle istituzioni, spiegando che «non c’è niente di cui vergognarsi né di cui aver paura. La rete tra enti e istituzioni serve proprio a tutelare i cittadini e le imprese. Le difficoltà economiche ci sono, soprattutto di questi tempi, è innegabile. Per questo i nostri imprenditori non vanno lasciati soli».