Bimba di 3 anni picchiata, uccisa e gettata nel bidone della spazzatura: arrestata la nonna. Accusata dell’omicidio, si indaga per ricostruire quanto accaduto e accertare le responsabilità.
Orrore negli Stati Uniti. La polizia ha arrestato una nonna dopo che gli agenti hanno trovato il corpo di una bambina di 3 anni abbandonato, privo di vita, in un bidone della spazzatura, in una casa di Oklahoma City. Intorno alle 14:20 di martedì scorso, la polizia avrebbe infatti risposto a una segnalazione, fatta da uno sconosciuto, che parlava di un bambino morto all’interno della stessa casa.
Ma è ancora mistero sulla morte della piccola. Secondo quanto si apprende dai media locali, la polizia di Oklahoma City avrebbe arrestato la donna, la 60enne Becky Vreeland, per l’omicidio di Riley Nolan, la bimba di 3 anni. Per le autorità sarebbe stata lei a picchiare, uccidere e a gettare nel bidone la nipotina.
Riley Nolan uccisa e gettata nel bidone della spazzatura
Avrebbe dovuto accudirla, e invece l’ha uccisa e gettata nel bidone della spazzatura. Questo il destino della piccola Riley. A strapparle la vita, sospettano gli inquirenti, sua nonna, Becky Ann Vreeland, di 60 anni. La signora è stata arrestata ed è stata trasferita nella struttura penitenziaria della contea di Cleveland. Ora dovrà rispondere alle accuse di omicidio di primo grado e negligenza su minori.
Non è ancora chiaro se la donna abbia confessato o meno l’omicidio della bimba. Come spiegato da Fox, Vreeland avrebbe raccontato però alla polizia che, dopo essersi svegliata sabato mattina, la piccola Riley non era nel suo letto. Sarebbe quindi andata in cortile, dove ha detto di aver trovato la bimba morta all’interno del bidone della spazzatura.
La donna, però, non ha chiamato né i servizi di emergenza né avrebbe detto a nessuno della morte della nipotina fino alla giornata di lunedì. Ha scoprire poi il cadavere il nonno della piccola – lo stesso che avrebbe fatto presumibilmente la segnalazione alle forze dell’ordine martedì scorso. Secondo le autorità, tuttavia, la bimba sarebbe stata picchiata con un bastone (forse ricavato da una gamba di legno proveniente dal letto dei suoi nipoti), tanto che sarebbero state trovate diverse macchie di sangue sia nel ripostiglio che nel bagno della casa.
La polizia ha anche ascoltato i giovani fratelli di Riley, che hanno detto di averla vista a letto sabato mattina con gli occhi viola e la fronte contusa. Hanno anche detto che non si sarebbe svegliata al loro richiamo. La 60enne, dal canto suo, avrebbe spiegato ai poliziotti che voleva che suo figlio, uscito di prigione sabato con l’accusa di negligenza infantile, potesse trascorrere una normale festa del papà insieme agli altri suoi figli. Per questo avrebbe taciuto sul decesso della piccola.
Devastato il quartiere, all’apprensione della tragica notizia. “Non capisco perché, come sia potuto succedere. Sembrava una nonna così attenta”, ha detto ai giornalisti Marsha Brannum, una vicina di casa. “Ricordo quando potevo sentire la piccolina giocare con gli altri bambini nel cortile sul retro”, ha poi aggiunto. Per alcuni è stato difficile trattenere le lacrime, pensando agli ultimi momenti vissuti dalla piccola Riley. “Non riesco a immaginare cosa abbia potuto provare”, ha raccontato Don Jones, un altro vicino.