Stati Uniti, la Corte Suprema ha annullato una legge di New York che limita i diritti del porto di armi e l’autorizzazione a circolare armati. Biden: “Profondamente deluso”.
Per la Corte Suprema degli Stati Uniti il porto d’armi è un diritto costituzionale. Bocciata dunque come incostituzionale una legge dello stato di New York, che da oltre un secolo limita il diritto di portare un’arma non a vista al di fuori dalla propria abitazione. “Dal momento che lo stato di New York concede autorizzazioni a portare le armi in pubblico solo a chi dimostra di aver una speciale esigenza di autodifesa, concludiamo che questo regime viola la Costituzione”, recita la sentenza di Clarence Thomas, appoggiata dagli altri cinque giudici di stampo conservatore. Ad essere contrari, invece, i tre liberali.
La Corte si schiera dunque a difesa del Secondo Emendamento, a difesa del diritto di possedere armi. Ma se la sentenza è stata disposta per lo Stato di New York, le ripercussioni possono amplificarsi a livello nazionale. Si tratta inoltre di una grande vittoria per la lobby delle armi, la Nra. La stessa che ha offerto sostegno legale ai due cittadini newyorkesi Robert Nash e Brandon Koch, a cui era stata rifiutata l’autorizzazione a girare armati al di fuori del poligono o delle attività di caccia.
Un rifiuto non approvato dai sei giudici conservatori della Corte. La stessa legge, che chiede di dimostrare una ragione valida per poter portare le armi fuori casa, è attualmente in vigore anche nelle Hawaii, in California Maryland, Massachusetts, New Jersey e Rhode Island. La decisione della Corte, però, crea un precedente, e mette ora a rischio anche i cittadini di questi Stati. Si sottolinea che era dal 2008 che la Corte Suprema non si esprimeva sul Secondo Emendamento, anno in cui con un’altra sentenza aveva riconosciuto il diritto di un cittadino a tenere le armi a casa per autodifesa.
Per il governatore New York, Kathy Hochul, tale decisione è “vergognosa”, soprrattutto in un momento storico come quello attuale. Mentre il presidente americano ha parlato di “profonda delusione”.
“Sono profondamente deluso dalla sentenza della Corte Suprema dello Stato di New York. Dal 1911, lo Stato di New York ha richiesto alle persone che desiderano portare un’arma nascosta in pubblico di dimostrare la necessità di farlo ai fini dell’autodifesa e di acquisire una licenza. Più di un secolo dopo, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di eliminare tale disposizione per proteggere i suoi cittadini. Questa sentenza contraddice sia il buon senso che la Costituzione, e dovrebbe turbare profondamente tutti noi”. Inizia così la nota del presidente Joe Biden in merito alla decisione della Corte Suprema sulle armi.
“Sulla scia degli orribili attacchi a Buffalo e Uvalde – prosegue Biden – così come gli atti quotidiani di violenza armata che non fanno notizia a livello nazionale, dobbiamo fare di più come società (e non di meno) per proteggere i nostri concittadini americani. Rimango impegnato a fare tutto ciò che è in mio potere per ridurre la violenza armata, e rendere le nostre comunità più sicure. Ho già intrapreso più azioni esecutive per ridurre la violenza armata di qualsiasi altro presidente durante il primo anno in carica, e continuerò a fare tutto il possibile per proteggere gli americani dalla violenza armata”, ha spiegato il presidente.
E ha esortato infine gli Stati a “continuare ad emanare e far rispettare leggi di buon senso per rendere i loro cittadini e le loro comunità più al sicuro dalla violenza armata”. Poiché, “come ha riconosciuto il defunto giudice Scalia, il Secondo Emendamento non è assoluto”, ed è per questo che tutti gli americani dovrebbero “far sentire la loro voce”: “ad essere in gioco sono le vite di tutti”.
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